di Pietro Razzini (fonte Gazzetta dello Sport)
Un dominio clamoroso che le ha portate, nel 2022, a perdere solo 4 incontri, vincendone 41. Primo posto nel ranking mondiale del beach tennis, vere e proprie star là dove questo sport ha acquisito una viralità pari a quella del padel in Italia (in Brasile, per esempio). Loro sono Ninny Valentini e Giulia Gasparri. Ninny è la più giovane, classe 1999, e ha avuto un percorso di avvicinamento al beach tennis alquanto particolare: “Papà era maestro di sci a Livigno. Mamma invece è di nazionalità finlandese ma ha sempre vissuto a Cervia. Io ero una promessa dello sci agonistico: passavo gran parte della mia vita in montagna per allenamenti e gare. Poi mi trasferii in Romagna dove approcciai alla pallavolo. Nel 2011 giocai la prima partita a beach tennis. E fu amore a prima vista. Un anno dopo entrai in campo per il mio primo torneo. Da allora non ho più smesso”.
È sempre stata una giocatrice “di sinistra”?
“Sono stata spostata a sinistra solo dopo essere cresciuta. Oggi ho grande esplosività e rapidità, qualità che unite all’altezza mi rendono perfetta per quella posizione”.
Che differenza c’è?
“Di solito chi gioca a sinistra ha leve più lunghe, copre maggiormente il campo e tocca un numero maggiore di palle. É più aggressiva e chiude più punti. L’atleta di destra, generalmente, ha il compito di costruire il gioco anche se ormai, nel beach tennis moderno, anche lei mette a terra tante palline”.
Come si prepara mentalmente alle gare?
“Giulia Momoli, la nostra mental coach, ci aiuta a gestire al meglio gli stati d’animo che viviamo durante la stagione. Al termine di ogni torneo abbiamo un solo giorno per festeggiare la vittoria o accettare la sconfitta. Poi si riparte verso un nuovo Paese. Mentalmente bisogna essere sempre focalizzati, utilizzando tutte le tecniche possibili per recuperare velocemente le energie”.
Lo status che avete acquisito è difficile da sostenere?
“Essere i numeri uno al mondo è un privilegio ma non nego che aggiunge ulteriore pressione. Non solo da staff e tifosi ma anche da noi stesse. Io e Giulia non ci accontentiamo mai. Cerchiamo di migliorare torneo dopo torneo”.
Come si sviluppa la vostra stagione?
“Da marzo a dicembre siamo costantemente in giro per il mondo. Le vacanze di Natale sono lo spartiacque tra gli ultimi tornei e l’inizio della preparazione che, di solito, si svolge a gennaio e a febbraio. Quest’anno siamo state in Brasile: là è letteralmente esplosa la beach tennis mania”.
Nello specifico come vi allenate?
“In preseason ci riposiamo solo la domenica: ci impegnamo ogni giorno con due sessioni sulla sabbia da due ore e una sessione in palestra da un’ora e mezza. La sera, fisioterapia e relax”.
Come dosate preparazione fisica e allenamento sulla sabbia con le racchette?
“Nei mesi di gennaio e febbraio i carichi in palestra sono più intensi e il focus in campo è sulla tecnica: cerchiamo di affinare i colpi più forti e migliorare le debolezze. Durante la stagione, lavoriamo tre volte a settimana sul mantenimento del fisico e ci concentriamo sulle tattiche di gara in base alle condizioni che andremo ad affrontare”.
Come vi aiutate nelle giornate no?
“La comunicazione nella coppia è fondamentale: a seconda delle sensazioni, cambiamo le tattiche di gioco, cerchiamo soluzioni alternative sfruttando altre qualità e altri schemi. L’aspetto fondamentale, a mio parere, resta la lucidità mentale”.
Quale battuta ritiene più efficace?
“Sicuramente il servizio dall’alto. A causa di un problema alla spalla, mi è capitato di dover servire dal basso. Anche così c’è modo di mettere in difficoltà l’avversario, sfruttando sole e vento. Nel 2022 abbiamo vinto un mondiale in questo modo anche se, purtroppo, per me era una necessità. Avevo troppo dolore servendo nel modo tradizionale”.
Quali sono gli aspetti più complessi del beach tennis?
“Innanzitutto la necessità di adattarsi alle condizioni che troviamo di settimana in settimana: palle diverse, sabbia più o meno dura che facilita (o no) il gioco aggressivo. Riuscire a mantenere un rapporto stabile con la propria partner: nel nostro caso è semplice perché abbiamo gli stessi obiettivi. Infine resistere fisicamente alle condizioni climatiche”.
Qual è la sua alimentazione ideale per mantenersi in forma?
“L’alimentazione corretta è fondamentale per recuperare energie post partita e ritrovare le forze per il match seguente. Abbiamo una figura professionale che ci segue: durante i tornei mangiamo sempre un po’ più di quanto serve perché, giocando due partite al giorno per tre giorni, abbiamo bisogno di un aiuto che solo cibo e fisioterapia sono in grado di dare”.
Quali sono le difficoltà maggiori che si possono presentare durante una partita?
“Capitano i giorni in cui determinati colpi non funzionano. Oppure le condizioni climatiche non permettono di seguire il piano gara. In questi casi si cambia schema in corso di match. Io purtroppo ho un fisico fragile: è necessario, quindi, trovare la forza psicologica per sopportare il dolore. Io e Giulia siamo sempre riuscite ad affrontare le avversità, valutando le alternative giuste e ottenendo risultati indescrivibili”.
Come si lavora sulla strategia di gara?
“Il nostro coach Doriano Beccaccioli si occupa di questo aspetto. Osserviamo insieme le gare delle nostre avversarie. Lui ci indica la via che ritiene corretta. Poi noi strutturiamo il nostro allenamento prepartita in base alle sue indicazioni”.