di Francesco Palma (fonte Gazzetta dello sport)
In tutto il mondo, una persona su 10 soffre di malattie renali croniche, che se non trattate possono portare anche a problemi di insufficienza renale. Queste sono più comuni nelle persone anziane e i fattori di rischio includono diabete, ipertensione, malattie cardiache e una storia familiare di insufficienza renale. Esercizio fisico e dieta possono aiutate a prevenire o gestire queste problematiche, in particolare secondo uno studio dell’Università del New South Wales di Sydney, l’omega-3 contenuto nei frutti di mare è associato a un rischio più basso di malattie renali croniche. Gli omega-3 sono grassi essenziali, cioè il corpo non può produrli da zero, ma deve ottenerli dal cibo o con gli integratori.
LO STUDIO— La ricerca fa parte del progetto FORCE, creato per comprendere le relazioni tra gli acidi grassi presenti nella dieta e i processi metabolici, utilizzando i dati di più studi. Secondo lo studio, le persone con livelli più elevati di omega-3 derivati dai frutti di mare nella propria dieta hanno un rischio inferiore dell’8% di sviluppare problemi renali cronici. In particolare, questa protezione maggiore è stata riscontrata in 3 singoli omega-3 presenti nei frutti di mare: l'acido eicosapentaenoico (EPA), l'acido docosaesaenoico (DHA) e l'acido docosapentaenoico (DPA). A COSA FARE ATTENZIONE— Dall’altro lato, però, è bene fare molta attenzione, soprattutto se si soffre già di problemi renali, come spiega il dottor Shree Mulay, capo del centro Kidney Experts del Tennessee: “È essenziale essere cauti in questi casi, poiché molti cibi che riguardano la pesca sono ricchi di fosforo, un minerale che i nefrologi lavorano duramente per mantenere basso nei pazienti in dialisi e in quelli con CKD avanzato" ha dichiarato a MTN.