di Ragnar Jonasson
Il passato non lascia scampo, in un modo o nell’altro torna sempre, si sa. Lo sa anche Hulda Hermannsdóttir, ispettore di polizia di Reykjavík, protagonista de L’isola, romanzo di Ragnar Jonasson ( Marsilio), che è riuscita a farsi una famiglia anche se non ha mai conosciuto suo padre, ma che oramai ha perso tutto. Le rimane solo il lavoro, e su quello punta tutto. La svolta in questo senso per lei arriva una domenica mattina, quando accetta un caso per aiutare un collega delle isole Vestmann. Sull’isola abbandonata di Elliðaey è infatti successo qualcosa. L’isola è un luogo tanto meraviglioso quanto per certi versi ostile, e lì quattro amici trentenni di vecchia data hanno deciso di passare un fine settimana, nell’unica casa presente. Benedikt, Dagur, Klara, Alexandra. Il loro legame è indissolubile per quanto accaduto dieci anni prima, quando la quinta amica, Katla, l’anima del gruppo, era stata uccisa dal padre, nella casa di vacanza di famiglia. È l’anniversario della sua scomparsa, e molte cose, riguardo alla sua morte, sono ancora oscure, nonostante il presunto colpevole sia stato preso.
Ma non va tutto come previsto, e un week end di amicizia diventa un incubo quando Klara viene trovata priva di vita in fondo ad una scogliera. Sembra un incidente, ma Hulda non ne è convinta, c'è qualcosa che non torna. Intrecciando passato e presente emergono particolari inquietanti e i fantasmi ritornano. Vecchio e nuovo caso sono certamente collegati tra loro, l’ispettore ne è convinta.