Bessica-Fossalunga, girone S del campionato veneto di Seconda categoria, è terminata al minuto 87’. Perché l’arbitro Mamady Cissè, originario della Guinea ma in Italia ormai da anni e appartenente alla sezione Aia di Treviso dal 2016—ha sentito un insulto razzista dagli spalti dopo che aveva assegnato un rigore alla capolista Fossalunga all’86’ (il Bessica appena segnato il gol dell'1-0).
STOP IMMEDIATO—A quel punto l’arbitro, senza dire nulla nemmeno ai due capitani, ha fischiato la fine ed è tornato negli spogliatoi. Lo ha raccontato il quotidiano “La Tribuna”, mentre i giocatori, completamente spiazzati, sono rimasti in campo altri 10’ sperando di poter continuare la partita se l’arbitro ci avesse ripensato. Per le eventuali sanzioni da parte del giudice sportivo di Trevis sarà essenziale capire cosa ha scritto nel referto Cissé, nato nel 1987 in Guinea e appartenente alla sezione Aia di Treviso dal 2016.
LA DIFESA DI GRAVINA—Sul caso è intervenuto anche il presidente della Figc Gabriele Gravina. “Bisogna dire basta alle aggressioni agli arbitri, soprattutto giovani. Per un rigore concesso non si può interrompere la partita per cori razzisti. Io oggi sono Cissè, tutto il calcio è Cissé e deve combattere questa forma di cultura becera che deve essere espulsa dal nostro sistema".