venerdì 27 gennaio 2023

SENSO DELL’ UMORISMO

IMPARIAMO A RIDERCI SU

Una risata solleva lo spirito, ci rende più simpatici e attraenti, aiuta perfino a conquistare un nuovo partner. La buona notizia è che il senso dell’umorismo si può imparare, almeno in una certa misura: è una vera fortuna, specie se per natura siamo tipi un po’ "musoni" e introversi, dato che ridere migliora l’umore, spezza la tensione, allevia lo stress e ha perfino effetti positivi sulla salute.

RIDERE E SORRIDERE - Il senso dell'umorismo e la capacità di cogliere il lato divertente delle cose. È una prerogativa tipicamente umana, dato che gli animali (a parte pochi casi ancora oggetto di studio) ne sono sprovvisti, che si sviluppa fin dalla prima infanzia.  Il riso e il sorriso sono infatti una delle prime forme di comunicazione tra il neonato e la mamma: il bambino a due mesi sorride al volto umano, che si tratti di un viso amico, di un estraneo o anche di un disegno che raffigura un volto. Ridere è quindi una delle prime capacità che si acquisiscono e con le quali si entra in comunicazione con gli altri. Dato che un sorriso richiama di solito un altro sorriso in risposta, è una buona carta di presentazione anche in età adulta: trasmette l'idea di trovarsi davanti una persona amichevole, cordiale e nello stesso tempo sicura di sé e capace di aprirsi all'altro.

COME NASCE LA CAPACITÀ DI RIDERE DELLE COSE – Dato che i bambini, nella prima fase della loro vita, apprendono soprattutto per imitazione, è facile che un ragazzino cresciuto in una famiglia serena e solare, nella quale si ride con frequenza, sia a sua volta più propenso alla risata di un piccolo cresciuto in un ambiente più compassato e severo. L’allegria e l’estroversione sono in ogni caso dati caratteriali con cui nasciamo, per cui è possibile che un bambino possa essere divertente e solare nonostante l’indole più introversa dei suoi familiari e viceversa. La capacità di ridere delle cose nasce soprattutto con la socializzazione e con la capacità di condividere un’esperienza con qualcuno. Man mano che si affinano le capacità linguistiche si impara a cogliere e a descrivere gli aspetti più divertenti di realtà e situazioni, per riderne e condividere la risata con altri. Per cogliere l’ironia, cioè la distorsione umoristica del significato di un certo fatto o di una situazione, occorre che si sviluppino alcune capacità cognitive, tra cui il linguaggio e l’immaginazione. 

PERCHÉ È UTILE SVILUPPARE IL SENSO DELL’UMORISMO - Una persona capace di ridere e di far ridere i suoi amici è considerato molto più piacevole di chi è troppo serioso e introverso. Ha quindi una vita sociale più sviluppata, è più probabile che attragga a sé un partner, saprà affrontare la vita con maggiore leggerezza ed è più probabile che sia felice. Ridere, poi, ha anche molti riconosciuti vantaggi sulla salute, come dimostrano numerosi studi: ridere libera gli ormoni del benessere, abbassa i livelli di stress, facilita i processi di guarigione e allunga persino la vita.

ALLENARSI ALL'UMORISMO - Anche se, come abbiamo visto, l'umorismo è una dote innata, possiamo fare molto per allenarci alla risata: ecco alcuni punti da prendere in considerazione e da sperimentare. 

 - Cerchiamo di scoprire che cosa ci fa ridere e a quale comicità siamo più sensibili: ci sarà più facile risvegliare la nostra visione “leggera” della vita e la vena comica che ci è più naturale. 

- Cerchiamo il lato migliore e divertente delle situazioni: per ridere delle cose occorre anche allenare l’occhio. Le prime volte ci sembrerà un esercizio inutile, ma con un po’ di pratica ci diventerà naturale.

- Se siamo timidi costruiamoci un piccolo repertorio di battute divertenti o ironiche, al quale attingere quando ci troviamo in difficoltà o in imbarazzo. Alleniamoci con i familiari e gli amici fino a che non ci diventano spontanee.  

- Osserviamo cosa fanno gli altri quando suscitano una risata. Attenzione però: riprodurre una battuta o un gesto divertente visto o sentito da altri non ci sarà possibile se non lo abbiamo fatto nostro. Meglio evitare le imitazioni e cercare la nostra vena personale: il rischio di sembrare ridicoli invece che divertenti è sempre in agguato. 

 - Non perdiamo mai di vista il contesto: ci sono situazioni in cui l'umorismo è fuori luogo. In questi casi una battuta a sproposito o troppo diretta può offendere e ferire anche profondamente. Ci sono poi argomenti sensibili sui quali non ci si deve permettere di scherzare: ad esempio quelli legati alle preferenze sessuali, alla religione o alle questioni razziali. In questi casi lo scherzo è controproducente e segno di grande insensibilità e maleducazione.

IMPARIAMO A RIDERE DI NOI STESSI - È probabilmente la cosa più difficile in assoluto, soprattutto per chi, negli anni dell'infanzia, ha vissuto esperienze umilianti e di forte critica. Imparare a ridere di sé e dei propri difetti ha però il potere di migliorare l’autostima e di renderci più forti davanti agli altri.

 

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