Tanti di noi amano tantissimo la frutta per i benefici che porta al nostro organismo: essa ha infatti importanti funzioni mineralizzanti e vitaminizzanti ma, a differenza della verdura, non può essere assunta ogni volta che vogliamo. La questione riguarda soprattutto gli orari. Ma quali sono quelli più giusti e quelli più sbagliati per mangiarla? Che si tratti di frutti “comuni” come le mele e le pere, o di frutti esotici e inusuali come il durian e la guava, l’Istituto Superiore di Sanità e l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano il consumo di frutta massimo 2 volte al giorno. Il motivo è proprio la sua ricchezza nutrizionale: l’alto contenuto di zuccheri naturali alla lunga può essere controproducente per il nostro organismo.
Il momento migliore per mangiare la frutta, per questo motivo, è a colazione, oppure in altri momenti della giornata come a metà mattina o a metà pomeriggio. Insomma, meglio assumerla come protagonista assoluta (o quasi) del nostro pasto. Il momento peggiore per mangiarla, invece, a differenza di quanto credono in molti, è alla fine dei pasti principali… È vero che lascia una sensazione di dolcezza e di freschezza, specie dopo un pasto particolarmente pesante, ma mangiare frutta dopo pranzo o dopo cena rischia di provocare un eccessivo accumulo di zuccheri. Il problema più evidente, tralasciando quelli a lungo termine, è rappresentato da un rallentamento della digestione e quindi da sintomi come pesantezza, gonfiore e aerofagia. Inoltre, un alto contenuto di fruttosio nella dieta non fa bene alla salute: non è questione di calorie, ma di possibili effetti negativi sul metabolismo. Per poter mangiare la frutta dopo pranzo o dopo cena, però, c’è un piccolo trucchetto: diminuire gli altri zuccheri! Se amate particolarmente un qualche tipo di frutto, quindi, per mangiarlo in tranquillità a pranzo o a cena basterà ridurre i carboidrati di un pasto ed evitare di mangiare dei dolci…