martedì 10 gennaio 2023

LOMBOSCIATALGIA… LA COSIDETTA “SCIATICA”

COSA È, RIMEDI E CURE

di Roberto De Filippis (fonte Gazzetta dello sport)

Chiamata comunemente sciatica, la lombosciatalgia consiste nella compressione e nell’irritazione del nervo sciatico, che è il nervo più lungo del corpo. Infatti, ha origine nella parte inferiore della schiena e arriva fino all’alluce. A determinarne la compressione, che provoca dolore, possono essere diversi fattori. Le cure a disposizione sono tante e sono prescritte anche in base alla causa scatenante.

LA “SCIATICA” DIPENDE SPESSO DA UN’ERNIA—  

Il nervo sciatico ha origine dalle radici delle ultime due vertebre lombari e delle prime tre vertebre sacrali della colonna vertebrale. È un nervo non solo sensitivo, ma anche motorio perché dà impulsi di movimento ai muscoli della coscia, della gamba e del piede. In una buona parte dei casi a provocare la compressione della parte iniziale del nervo sciatico è un’ernia del disco. Tale problema consiste nella fuoriuscita del nucleo del disco, una sostanza gelatinosa, dovuta alla rottura della struttura che dovrebbe contenerlo, l’anulus fibroso. Se il nucleo tocca le radici del nervo sciatico, comprimendolo, ha origine la lombosciatalgia. “È soprattutto nei giovani che la lombosciatalgia compare a seguito di questo processo. Infatti, nelle persone d’età più avanzata il nucleo del disco tende a disidratarsi e anche quando si rompe l’anulus fibroso è difficile che esca. Negli individui più in là con gli anni è invece più probabile che a scatenare la lombosciatalgia sia la protrusione del disco: in pratica, il nervo sciatico è compresso dal bordo del disco che sporge. In questi casi, il dolore è tendenzialmente cronico, mentre quando all’origine del problema c’è un’ernia del disco espulsa il dolore è acuto” spiega il dottor Riccardo Bertoja, responsabile delle attività ambulatoriali di Riabilitazione e vicedirettore medico degli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza (Mb). I SINTOMI DELLA “SCIATICA”—  Più raramente la lombosciatalgia è provocata dalla stenosi, cioè dal restringimento, del canale spinale in cui passa il nervo sciatico. Cause ancor meno comuni sono la spondilolistesi, ossia lo spostamento di una vertebra rispetto alle altre che determina la trazione delle radici nervose, l’artrosi e i tumori del midollo spinale. Si è invece di fronte a un caso di “falsa” lombosciatalgia se a causare dolore è la contrattura del muscolo piriforme, che si trova dove le radici del nervo sciatico si riuniscono e formano il tronco principale. La sciatica, che quasi sempre interessa un solo lato del corpo, è caratterizzata da tre sintomi: inizialmente il dolore quindi, via via che la situazione peggiora, il formicolio e la perdita di forza muscolare alle gambe. “Il dolore, che può essere sia diurno sia notturno, è di solito più accentuato quando si sta seduti e quando si compie il gesto di alzarsi dalla sedia o dalla poltrona. La compressione del nervo determina anche la perdita d’efficacia della conduzione degli impulsi nervosi, che provoca prima il formicolio e poi la debolezza dei muscoli della gamba” afferma il dottor Bertoja. “SCIATICA”: I RIMEDI IN ATTESA DELLA CONFERMA DELLA DIAGNOSI—  Spesso al medico basta ascoltare i fastidi che lamenta il paziente e una semplice visita per capire che il problema è una lombosciatalgia e per stabilire qual è la radice del nervo sciatico che la causa. Se si sospetta che a provocarla sia un problema a un disco vertebrale, per avere conferma bisogna sottoporsi a una risonanza magnetica. Se questo esame non dissipa tutti i dubbi, allora è il caso di eseguire un’elettromiografia. “Si tratta di un esame che, per quanto un po’ fastidioso, è molto preciso. Infatti, indica dove il nervo soffre, se la lesione è acuta o cronica e se ci sono segni di peggioramento o miglioramento. Perciò, è utile anche per osservare l’efficacia delle cure” prosegue l’esperto. In attesa degli esiti di questi esami, si può alleviare il dolore con semplici rimedi. Il primo consiste nel tenere posture corrette. Per esempio, è utile dormire di lato e tenendo un cuscino fra le ginocchia. Inoltre, è d’aiuto anche indossare una fascia lombare e utilizzare pomate o cerotti locali che sviluppano calore. Infatti il caldo rilassa la muscolatura, contribuendo a migliorare la situazione. Inoltre, il medico può somministrare antinfiammatori o miorilassanti da prendere per bocca o tramite iniezioni intramuscolari. “SCIATICA”: TANTI I TRATTAMENTI A DISPOSIZIONE—  Una volta avuta conferma della diagnosi, se la lombosciatalgia è acuta e soprattutto se è legata a un’ernia discale il medico può somministrare del cortisone, da prendere per bocca o, meglio ancora, per via intramuscolare. Il cortisone è il più potente antiinfiammatorio che esiste, riduce l’edema locale a livello del contatto disco-radice e, diminuendo la compressione sul nervo, attenua il dolore. In alcuni casi selezionati il cortisone può anche essere iniettato in prossimità dell’ernia discale tramite un'infiltrazione peridurale, che di solito esegue il neurochirurgo o l’anestesista, a causa delle difficoltà tecniche e della manualità richiesta. Se invece il problema è cronico sono utili farmaci che agiscono sul dolore neuropatico, quali il pregabalin e il gabapentin. A prescindere dal fatto che la sciatica sia acuta o cronica, può essere indicato indossare un corsetto semirigido lombare. Inoltre, danno sollievo al nervo anche integratori che contengono levocarnitina, acido-alfa-lipoico e palmitoiletanolammide, specie in aggiunta ai farmaci. Spesso si rivela una preziosa alleata anche la fisioterapia, con le tecniche di core stability, il cui scopo è il rinforzo dei muscoli profondi della colonna per evitare micro-movimenti tra una vertebra e l’altra e il conseguente dolore. Vi sono poi le terapie fisiche, quali la tecarterapia, la magnetoterapia e la laser terapia, che hanno un’azione antidolorifica, antinfiammatoria e e decontratturante. “Se svolta da mani esperte è spesso efficace anche l’ossigeno-ozonoterapia che, asciugando l’ernia discale, attenua la compressione sul nervo” aggiunge il dottor Bertoja. L’INTERVENTO CHIRURGICO È L’ESTREMA RATIO—  In presenza di lombosciatalgia, l’operazione chirurgica è quasi sempre l’ultima opzione terapeutica. “Gli interventi chirurgici migliorano la situazione se l’ernia del disco è espulsa o se il dolore è causato da una grave spondilolistesi. L’unico caso in cui ci si sottopone all’operazione subito dopo la diagnosi, senza aspettare, è quando la compressione del nervo è tale da provocare incontinenza vescicale” precisa il dottor Bertoja. Una volta risolto il problema, è importante evitare recidive. Insieme al medico è importante valutare i fattori di rischio, quali il sovrappeso, che favorisce l’ernia del disco, il mantenimento di posture sbagliate, e il diabete, che può causare problemi ai nervi periferici. “La lombosciatalgia non è invece favorita dalla gravidanza, fase della vita in cui è più probabile essere vittima di lombalgia” chiarisce il dottor Bertoja. Infine, va tenuto presente che la sciatica può comparire a seguito della frattura del femore o dei postumi di un intervento di protesi d’anca, vista la prossimità di queste strutture con il nervo sciatico.

 

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