Il 18 marzo, alle otto di sera, i campanili presenti nei 7.500 chilometri quadrati compresi tra il Bergamasco e il Bresciano suoneranno insieme 10.140 rintocchi. Non un numero a caso, ma la cifra esatta dei morti causati dalla pandemia di Covid19 in quel territorio, il primo che ha accusato il colpo dell’emergenza da Coronavirus. Per questo, il 2023 sarà l’anno delle due Capitali della Cultura, col testimone raccolto dall’isola di Procida che tante bellezze ha mostrato lungo il 2022. Una scelta - quella di Bergamo e Brescia - che è simbolica e non solo: serve a raccontare l’impegno, la tenacia e la forza che per prime queste due città hanno avuto nel combattere il Covid. Per raccontarlo, i promotori hanno scelto uno slogan unico, che si spiega da sé: “Cultura come cura”. Una sfida che deve servire all’intera comunità per ricominciare a sperare, quello che i media hanno definito un “itinerario terapeutico”, per consentire a questo territorio di rivivere dalle macerie.