I Pinguini Tattici Nucleari ci sono, eccome. La band multiplatino, originaria di Bergamo, che ha collezionato negli ultimi anni certificazioni importanti, primi posti in radio e numeri da record in ogni ambito, oltre alla recente vittoria agli MTV European Music Awards come Best Italian Act, presenta il nuovo album "Fake News". E annuncia un tour negli stadi italiani da far girare la testa con le prime date di Milano e Roma già sold out e una data zero a Venezia per un debutto col botto, il prossimo 7 luglio. "Non ci crediamo ancora" racconta il frontman Riccardo Zanotti: "E' tutto incredibile, la nostra storia è incredibile. Ma noi restiamo i ragazzi della porta accanto, anche con dieci stadi all'orizzonte".
E stupiti ed increduli di tutto questo successo i sei ragazzi bergamaschi Riccardo Zanotti, volto, voce (nonché compositore e autore) del progetto Pinguini Tattici Nucleari, e gli inseparabili Elio Biffi (tastiere), Nicola Buttafuoco (chitarra), Matteo Locati (batteria), Simone Pagani (basso) e Lorenzo Pasini (chitarra), lo sono davvero, mentre presentano il loro nuovo album "Fake News" in uscita il 2 dicembre. Successo inaspettato, quasi insperato, ma sicuramente meritato. Per loro soprattutto che la gavetta l'hanno fatta con tutti i crismi, anche se alla velocità della luce. Dai club con poche decine di persone, quando muovevano i primi passi con dischi auto prodotti nel 2014, ai palazzetti da tutto esaurito con oltre trecentomila biglietti venduti durante l'estate 2022, fino agli stadi e all'oltre un miliardo di streeming.
"La nostra dimensione è quella dei live e dei concerti, quindi siamo super contenti e questo traguardo ci rende orgogliosi", spiega Zanotti, che non perde occasione di rimarcare come la forza e l'unicità della band sia proprio... la band: "Stare insieme per noi è sempre stato importante, siamo un insieme di persone e crediamo che la vita con le sue difficoltà vada affrontata in maniera comunitaria. Essere una band è il nostro statement, è la nostra unicità. Questo vogliamo trasmettere: il valore dello stare insieme, del fare squadra". Dal 2019, l'anno della svolta con il quarto album, "Fuori dall’hype" (quattro volte Platino) che supera, solo nel 2019, i 70 milioni di streaming complessivi, ai primi tour nei club con oltre sessantamila presenze totali. E poi il terzo posto alla 70sima edizione del Festival di Sanremo nel 2020 con "Ringo Starr" (certificato triplo Platino), e l’EP "Ahia" (certificato quadruplo Platino), che contiene i singoli "Pastello Bianco" (quadruplo Platino), "Scrivile scemo" (triplo Platino) e "Scooby Doo" (triplo Platino).
Fino a "Fake News", che raccoglie in 14 brani gli ultimi due anni dei Pinguini Tattici Nucleari. E la loro storia.
Che è prima di tutto una storia vera e genuina. "Combattiamo il falso, anche e soprattutto nella musica. Abbiamo scelto il titolo "Fake News" 'ossimoricamente', proprio per collocarci dalla parte opposta delle falsità. Il titolo è nato la scorsa estate mentre parlavamo del più e del meno ad un tavolo delle fake news, che influenzano la nostra vita e inquinano il dibattito politico e sociale. Quell'estate tra l'altro si era diffusa la notizia falsa e tendenziosa che ci stavamo sciogliendo e che io stavo intraprendendo una carriera da solista", racconta Riccardo: "Noi al contrario abbiamo voluto fare un album vero, che raccontasse la nostra storia, quello che vediamo con i nostri occhi...forse in maniera un po' troppo autoreferenziale.". E in quanto all'autoreferenzialità, tra le cosiddette canzoni-storia, dove lo storytelling ha la meglio, ci sono brani come "Zen", la prima della tracklist, che racconta come è difficile fare il mestiere del musicista: "Anche se è brutto dirlo di un mestiere così bello da privilegiati..." e poi brani che raccontano il percorso fatto, perché, i Pinguini ci tengono a ricordarlo: "Tutto quello che è successo è frutto del nostro lavoro, è consequenziale", come "Ricordi", "Dentista Croazia", "Barfly", che parla dell'esperienza a Londra fatta da Zanotti. Ma "Fake News" è anche e soprattutto un album che accontenta tutti, sicuramente più pop e "commerciale" dei precedenti, ma senza mai perdere di vista l'unicità della band. Un disco dove i Pinguini hanno esplorato più generi, dal pop, al rock, dall'electro a sprazzi jazz, sempre con spirito cantautorale.
E quindi ecco pezzi da Pinguini in versione ballad indie, che parlano della solitudine e dell'isolamento causato dalla pandemia, come "Hikikomori", che racconta il fenomeno adolescenziale molto diffuso in Giappone, ma ormai anche nel resto del mondo, di rinchiudersi nella propria stanza e non volere più uscire: "La soluzione per uscire dal pericolo Hikikomori? Insistere sull'aspetto comunitario della società e ripensare lo stare insieme, come unica salvezza".