martedì 29 novembre 2022

TERREMOTO JUVENTUS

SI DIMETTE TUTTO IL CDA. FINISCE L’ERA AGNELLI

di Fabiana Della Valle (fonte Gazzetta dello Sport)

I terremoto arriva all’improvviso, in una tranquilla serata di fine novembre, un po’ come era accaduto un anno fa quando la Juventus era finita sotto inchiesta. Stavolta però la notizia è ancora più clamorosa: Andrea Agnelli non è più il presidente del club bianconero, e con lui lasciano anche Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene: 4576 giorni dopo il suo insediamento, il rampollo degli Agnelli, che in un decennio è diventato il presidente più vincente della storia bianconera, con 9 scudetti di fila (impresa mai riuscita a nessuno in Italia) e 19 trofei in totale, lascia il suo grande amore a un passo dal traguardo: non sarà lui il numero uno del club nel 2023, anno del centenario della proprietà della famiglia. La novità riguarda anche la nomina di un nuovo direttore generale, Maurizio Scanavino, per rafforzare il management del club. Sarà lui a ereditare pieni poteri dentro la società.
LE DIMISSIONI— La notizia è diventata ufficiale poco prima delle 22 attraverso un comunicato ufficiale dopo una giornata impegnativa: il Cda si era riunito in via straordinaria per decidere il futuro di una società particolarmente scossa dagli eventi negli ultimi 12 mesi. L’ultima avvisaglia che qualcosa di grosso stesse accadendo era stato il secondo rinvio dell’assemblea degli azionisti, comunicato circa una settimana fa, che da fine ottobre era slittata a fine novembre e poi addirittura posticipata al 27 dicembre. La motivazione, secondo quanto è stato spiegato in un comunicato, era la necessità di recepire i rilievi fatti dalla Consob (l’organo di controllo della Borsa) legati all’ultimo bilancio, quello del 2021-22. La Juventus aveva annunciato di aver riscritto i bilanci sulla base delle contestazioni dell’organismo di vigilanza, continuando però a ritenere errati i rilievi sia della Consob sia della Procura di Torino sulla stesura dei bilanci degli ultimi anni. Stavolta invece ha imboccato un’altra strada, modificando il progetto di bilancio e bilancio consolidato al 30 giugno 2022, recependo le indicazioni della Consob e anche quelle della Procura. "Il Cda della Juventus — si legge nel comunicato —ha nuovamente esaminato le contestazioni della Procura di Torino", rilevando che "si tratta di elementi di valutazione suscettibili di differenti interpretazioni e ha considerato i possibili trattamenti alternativi". Le criticità riguardavano soprattutto le "manovre stipendi" messe in atto durante il Covid, che prevedevano la rinuncia di alcune mensilità da parte dei giocatori nelle stagioni 2019-20 e 2020-21 e la restituzione nelle stagioni successive. Per "un approccio più prudenziale", la società alla fine ha deciso di contabilizzarli in maniera diversa, recependo di fatto gli appunti mossi dai magistrati che indagano sui conti della Juventus.

IL PESO DELL'INDAGINE—L’inchiesta Prisma, oltre alla Consob, è anche il motivo per cui Agnelli, Nedved e Arrivabene, tutti e tre indagati (in totale 15 persone più la Juventus, con le accuse di false comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio degli organi di vigilanza, aggiotaggio informativo e false fatturazioni per operazioni inesistenti) hanno "ritenuto opportuno rimettere al consiglio le proprie deleghe, considerata la centralità e la rilevanza delle questioni legali e tecnico-contabili pendenti". Il consiglio però ha chiesto ad Arrivabene di mantenere la carica di amministratore delegato. Su proposta di Agnelli, tutti i membri del Cda presenti hanno dato le dimissioni, così è venuta meno la maggioranza e il Cda è decaduto. Si proseguirà in regime di «prorogatio» fino all’assemblea dei soci, convocata per il 18 gennaio 2023, per nominare il nuovo Cda. "Gli effetti contabili saranno riflessi su un nuovo progetto di bilancio, esaminato e approvato in una prossima riunione e sottoposti all’assemblea degli azionisti del 27 dicembre". La scelta di rassegnare le dimissioni è stata fatta per paura delle ricadute della 231, che prevede il principio della responsabilità amministrativa per specifiche tipologie di reato commesse da amministratori e dipendenti delle aziende: oltre alle sanzioni, la responsabilità penale può portare come conseguenza anche l’inibizione dell’operatività. Prima di Natale sono attesi i rinvii a giudizio, poi in Primavera dovrebbe iniziare il processo.

IL SALUTO DEL PRESIDENTE—Agnelli ha salutato i dipendenti con una lettera in cui rivendica "i risultati straordinari", tra cui cita lo Stadium, i 9 scudetti consecutivi tra gli uomini e i 5 tra le donne. Tra i rimpianti invece ci sono le finali di Champions. "Stiamo affrontando un momento delicato societariamente — spiega — e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità a una nuova formazione di ribaltare la partita. Siamo abituati per storia e Dna a vincere. La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all’altezza della storia della Juventus. Io continuerò a immaginare e a lavorare per un calcio migliore".


 

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