Ci siamo. Questa volta davvero. C’è chi avrebbe voluto che il fuorigioco semiautomatico fosse partito prima. Ma prima del Mondiale sarebbe stato indelicato e forse rischioso, nel senso che per cominciare una Nuova Era servono esercitazioni, prove, test, condivisione totale, perizia.
Quella che a Lissone, giovedì scorso, gli arbitri di Can A e B hanno cominciato ad allenare: prove tecniche di fuorigioco semiautomatico, per tutti Saot, quello che si è già visto in Champions League e che si sta vedendo quotidianamente al Mondiale in Qatar. Se ne era parlato già a temi-caldi in atto, soprattutto dopo il caso-Candreva in Juventus-Salernitana: c’era chi avrebbe voluto partire ad ottobre ma il voler far bene le cose, senza la famosa fretta che è cattiva consigliera, ha suggerito a tutti di aspettare un po’ di tempo. E il tempo giusto pare adesso. Alla ripresa: quindi ad inizio gennaio. E se non sarà il 4 (data dedicata alla sedicesima giornata) sarà poco dopo: ma il Saot - salvo stop al momento imprevisti - partirà.
Servirà ovviamente l’ok di Federcalcio e Lega Calcio per lo “start” nel nostro campionato ma resta il fatto che il comparto arbitrale si è esercitato (anche) due giorni fa nel centro invidiabile di Lissone, quello in cui il Var ha la propria casa. Esercitazioni su gare italiane ma anche straniere, simulazioni e varisti che hanno occupato proprio le postazioni dedicate a Var e Avar come fosse una partita vera: tutti in... gara, tempi reali, come se ci fosse una partita in atto proprio per riprodurre il lavoro che riduce in maniera sensibile e netta i tempi del fuorigioco scovato. Dopo quelle di giovedì, la Lega probabilmente ospiterà per altre riunioni operative gli arbitri al fine di perfezionare al massimo la novità in arrivo. Si era sparsa la voce circa la possibilità che - una volta partito - il Saot potesse essere anche utilizzato per la finale di Supercoppa Italiana (18 gennaio) a Riad. Pare invece di no. Intanto, una certezza c’è: quando inizierà, il “fuorigioco semiautomatico” andrà in onda solamente in Serie A considerando attrezzature e telecamere presenti.
COS’È— Va ricordato cos’è il Fuorigioco Semiautomatico (acronimo di “Semi-Automated Offside Technology”) che comunque - nei casi di fuorigioco “attivo” o “passivo” - avrà sempre l’ultima parola nel varista, quindi nell’arbitro: fattore umano, insomma, sempre presente anche perché le immagini non arriveranno sull’orologio della Goal Line technology ma proprio al Var. Il sistema non prevederà - per ora è solo in campo Fifa - un chip nel pallone ma determinerà la posizione di “offside” grazie a 10-12 telecamere poste all’interno degli impianti che tracceranno ogni centimetro di campo e invieranno immagini a 50 frame al secondo. Un sistema di intelligenza artificiale sarà in grado di tracciare praticamente in tempo reale il cosiddetto “scheletro” del giocatore in 29 punti differenti dando movimento e posizione del giocatore stesso sul campo oltre alla zona dalla quale il pallone è partito. Il tutto verrà stabilito in pochissimi secondi, 3/5. Il semi-automated venne sperimentato per la prima volta in due partite del Mondiale per Club in Qatar (2021) e nell’Arab Cup. Ora, in Qatar, è materia acclarata. Lo sarà, a gennaio, pure in A.