di Andrea Bulgheroni (fonte Gazzetta dello sport)
Si sente spesso dire alle persone che praticano sport che esercitarsi aiuta a farli sentire meglio, che scarica lo stress della giornata, la rabbia, le preoccupazioni, tanti dicono addirittura di non poterne proprio fare a meno. Stiamo parlando solo di fanatici o in fondo c’è qualcosa di vero? Sfogliando le più recenti ricerche scientifiche sembrerebbe esserci davvero un effetto positivo sul benessere mentale derivante dalla pratica sportiva, che potrebbe essere utilizzata in chiave preventiva o addirittura come un “farmaco” adiuvante nella lotta contro patologie debilitanti e troppo spesso silenti come la depressione e l’ansia.
SPORT E SALUTE MENTALE: LE EVIDENZE SCIENTIFICHE— Secondo la letteratura più recente l’esercizio fisico rappresenterebbe una terapia di prima linea nel trattamento delle forme lievi-moderate, aiuterebbe a prevenire e addirittura migliorerebbe direttamente i sintomi della depressione in modo paragonabile agli interventi psicoterapeutici, sarebbe compatibile con l’utilizzo, e anzi migliorerebbe la tolleranza e l’efficacia, dei più comuni farmaci antidepressivi. La pratica ponderata di esercizio fisico troverebbe quindi un posto di rilievo al fianco delle altre terapie più utilizzate e sarebbe da raccomandare e prescrivere per migliorare i sintomi e la prognosi di questi pazienti.
QUALI SONO LE RACCOMANDAZIONI PER LA SCELTA DELL’ATTIVITÀ FISICA— Ad oggi secondo le raccomandazioni dell’OMS le maggiori evidenze riguardano un’attività aerobica moderata praticata almeno tre volte alla settimana, accompagnata da due sessioni di esercizio volto al rafforzamento della muscolatura del corpo. Viene evidenziato che anche livelli di attività modesti, che non raggiungono le precedenti raccomandazioni, ma praticati con regolarità, possono già portare dei benefici nella gestione del disagio psicologico. Andando oltre all’aspetto numerico e prescrittivo, viene incoraggiata l’attività all’aperto, a contatto con la natura (ma sempre in sicurezza!), e praticata in compagnia. L’aspetto sociale della pratica sportiva ha un’importanza da non trascurare nella riabilitazione di problematiche mentali che tendono a far cadere i soggetti nell'auto isolamento, e l’importanza del contesto è fondamentale.
LA SPIEGAZIONE DEI MECCANISMI— Come è possibile che la semplice scelta di muoversi di più possa portare con sé un ventaglio così ampio di effetti positivi? Pare che l’esercizio fisico agisca a diversi livelli nel nostro organismo, sia a livello organico che sociale. In primo luogo, muoversi innesca la secrezione nel nostro cervello di molecole che sono coinvolte nello sviluppo della sensazione di benessere, favorendo l’innalzamento del tono dell’umore e abbattendo contemporaneamente la secrezione di molecole legate allo stress. L’allenamento porterebbe inoltre a una maggiore autoconsapevolezza e auto accettazione, a un miglioramento della forma percepita di noi stessi e conseguentemente dell’autostima e della sicurezza verso l’ambiente circostante.
UN TOCCASANA CONTRO L'ISOLAMENTO— La conseguenza è che, sentendosi più forti e più in forma, ci si sente più sicuri a muoversi nel contesto ambientale e sociale, limitando l'auto isolamento e spingendo maggiormente i soggetti a cercare aiuto dall’esterno (da qui l’importanza della collaborazione con le figure come psicologo, psichiatra e psicoterapeuta). L’utilizzo sinergico e in armonia di tutti questi elementi e la collaborazione tra gli specialisti che si prendono cura della persona è sempre da incoraggiare e permette il raggiungimento di obiettivi terapeutici ottimali.