Il giorno dopo è quello delle riflessioni e pure delle polemiche via social. Perché la Curva Nord dell’Inter svuotata in tutta fretta durante l’intervallo della partita con la Sampdoria (tra l'altro match dedicato agli Inter Club...) come segno di rispetto per la morte di Vittorio Boiocchi, il pregiudicato 69enne capo ultrà nerazzurro ucciso ieri in un agguato, non ha messo tutti d’accordo. O quanto meno, non tutti quelli che si sono alzati dal loro posto e hanno imboccato una delle rampe per abbandonare San Siro lo hanno fatto di loro spontanea volontà, ma “invitati” o secondo le testimonianze di tantissimi costretti dai capi della Curva.
IL RACCONTO— Basta dare un’occhiata a Twitter per capire quello di cui stiamo parlando. “La curva Nord ha obbligato tutti i tifosi lì presenti, donne e bambini compresi, a lasciare la curva con urla e spintoni, ho pagato il biglietto per vedere il primo tempo nel secondo verde e metà del secondo nel terzo verde, un comportamento indecente da parte dei capi ultrà” scrive Marti 4463 che fa un racconto dettagliato sul suo profilo. “Fate girare, quanto accaduto oggi nel secondo verde non deve passare inosservato, siamo stati costretti ad andarcene e nessun steward/forza dell’ordine ha fatto qualcosa” aggiunge rivolta direttamente all’Inter prima di concludere con amarezza: ”Non mi capacito di come 8/10 persone abbiamo sgomberato un intero settore con urla, minacce e spintoni”. Tanti le danno ragione, criticano gli ultras, non solo quelli dell’Inter. “I tifosi volevano rimanere in curva a vedere l’Inter ma i capi ultrà hanno costretto tutti ad uscire con la forza, ho visto bambini piangere e persone venire spintonate perché non volevano andarsene. Io ero con una mia amica e mi è venuto un attacco di panico. Pensavo di prenderle”, la conclusione di Marti.
Il racconto di Giuliano è più coinciso, ma addirittura più cruento: “Ci stanno costringendo con le minacce ad uscire, un padre picchiato con la bambina, gente che ha fatto 600 km costretta a tornare a casa. Avreste dovuto sentire le urla della bambina terrorizzata. Altro che sceneggiata”. Chiude Martinaloree anche lei presente: “Ieri sera mi trovavo in #CurvaNord sono stata minacciata di essere presa a botte se non fossi uscita, ho visto un uomo preso a cazzotti davanti a me perché voleva far valere il suo diritto sacrosanto di vedere la partita. Io mi auguro che la società prenda provvedimenti”.
DIFESA— Tantissimi i messaggi di condanna alla Nord, ma c’è anche chi appoggia la scelta degli ultras interisti. I difensori d’ufficio sono due ultras del Milan, piolismo.it e DameCardinale: “Indecente svuotare la curva? È stato ucciso il capo della Nord. È il minimo” argomenta il primo. Con il secondo che rincara la dose: “Lui era a capo della Curva Nord. Tutta. Tutti dovevano uscire. Se sei li è perché condividi una mentalità, non per farti due foto. Se non fai parte non capisci cosa significa gruppo curva, se prendi il biglietto lì accetti di essere parte di qualcosa, accetti che devi stare in piedi, che devi cantare se si canta, che non ci sono posti”.
ANCORA ACCUSE— Per il resto è un diluvio di critiche. “È una delle pagine più nere nella storia recente del rapporto tra tifoserie organizzate e società” sostiene Valerio Iafrate, mentre Inter Victims spiega: “Nessuno deve permettersi di atteggiarsi a padrone di un luogo pubblico e costringere ad andarsene chi ha pagato il biglietto e vuole vedere la partita”.
“La vita degli altri non la comandate voi” afferma il Biscione Blog rispondendo alla Nord. Un messaggio di condanna dietro l’altro mentre la pagina Facebook ufficiale della Nord, l’Urlo della Nord, rimane muta in segno di rispetto per la scomparsa di Boiocchi.