Finisce col maestro che abbraccia l’allievo, quasi come se idealmente quella cintura da campione del mondo gliel’avesse data direttamente lui. Islam Makhachev vince il titolo dei pesi Leggeri battendo ad Abu Dhabi Charles Oliveira per sottomissione, e non appena l’avversario cede al suo angolo Khabib Nurmagomedov, il leggendario daghestano che questa cintura l’ha portata a lungo terminando la carriera da imbattuto, esulta anche più di lui. Khabib è il coach di Islam (e di tanti altri fighter daghestani) come prima lo era stato suo padre Abdulmanap, ha sempre visto in lui una versione nuova di se stesso, e ha sempre detto che un giorno sarebbe diventato campione. L’occasione è arrivata presto, più presto del previsto (fin qui Makhachev non aveva affrontato dei top...), ma l’hype del “nuovo Khabib” l’ha aiutato e lui ha dimostrato di valere questo livello. Oliveira, che qualche mese fa era stato privato della cintura per aver mancato il peso di pochissimo, di solito subisce e poi ribalta la situazione, stavolta però il suo temibile Jiu-Jitsu gli è servito solo a resistere per un round, poi la brutalità degli assalti del daghestano non gli ha dato scampo. L’azione decisiva nel secondo round: Makhachev evita un calcio, stende l’avversario con un destro e poi a terra chiude la presa giusta. Per lui ora c’è una sfida interessantissima all’orizzonte: Alexander Volkanovski, dominatore dei pesi piuma, che era a bordo gabbia e che punta al doppio titolo