di Erica Arosio e Giorgio Maimone
Siamo a Milano, città amata e ben conosciuta dai due autori, siamo a dicembre del 1950, Milano conta ancora le macerie del dopoguerra, ma va veloce, si deve rimettere in piedi, guardare al futuro. Ma è anche una città con un lato oscuro, e in questo si inseriscono le morti di cinque lucciole. Decessi cui la polizia non presta attenzione, le prostitute non contano nulla. Ma c’è qualcuno che non rimane indifferente, e decide di scoprire chi c’è dietro questi omicidi. Sono Greta e Mario, detto Marlon. Due persone che si incontrano per caso, le loro vite sono agli antipodi. Greta è figlia di un noto avvocato, vive nell’agio ma non ci si è mai adagiata, avvocato anche lei quando le donne di norma potevano ambire al massimo ad un posto da segretaria, rossa di capelli, secca secca, non mangia mai. Mario è un ex pugile, comunista che non vuole un lavoro in fabbrica come quello del padre, ha trent’anni e ancora non sa cosa fare della sua vita. Però è colto, inaspettatamente, ed è educato, non sbatte mai le porte, anche se è un omone grande e grosso. Quando viene a sapere della quinta vittima Mario decide il suo futuro. Sarà detective.
E questo lo porta a lavorare con Greta, in una Milano ben raccontata, tra vicende losche e terribili che i due autori rendono più leggere con immancabile ironia. E mentre i due protagonisti di Macerie cercano un assassino, alla Scala fervono i preparativi per la prima di Otello.