mercoledì 7 settembre 2022

COME RIPOSARE BENE

I TIPI DI RIPOSO DI CUI CORPO E CERVELLO HANNO BISOGNO

di Sabrina Commis (fonte Gazzetta dello Sport)

Dormire di più e meglio è uno dei tuoi buoni propositi per la ripresa autunnale? Così hai deciso di andare a letto presto stile coprifuoco, puntare la sveglia, spegnere luci e dispositivi elettronici, fare scorta di oli essenziali per tornare a dormire e scaricare un'app di meditazione. Nonostante tutto ciò, hai l'impressione di non essere completamente rigenerato. Non c'è da stupirsi: sono diversi i tipi di riposo di cui il corpo può aver bisogno. 

STARE CON GLI AMICI PUÒ STANCARE—  Vedere gli amici, uscire con loro, ascoltarli, parlare. Non sempre ce ne accorgiamo, ma le richieste sociali stancano. Con alcuni amici, potresti anche non sentirti a tuo agio. "A volte siamo attenti al loro comportamento, il che significa che siamo sempre in allerta - spiega Nadia Scaltrito, psicologa -. Ogni interazione sociale richiede un'attenzione continua verso gli altri, a ciò che dicono, al loro linguaggio del corpo, ma anche al nostro:  interagiamo con i nostri simili con il più alto grado di intenzionalità, che è complesso da un punto di vista cognitivo anche se spesso ne siamo poco consapevoli". Questo è tanto più faticoso quando ci troviamo in un bar o in un ristorante, in un ambiente rumoroso, circondati da amici ma anche da tanti sconosciuti.

STARE UN PO' DA SOLI O IN BUONA COMPAGNIA—  Può essere una buona soluzione per riposarsi: "Stare da soli e non fare nulla è il momento per eccellenza in cui la nostra attenzione non è deviata sull'altro. Possiamo quindi abbassarla conservandola e riordinando i nostri pensieri, le nostre emozioni ed eliminare quelle che ci sfiniscono. Il riposo sociale implica anche circondarci di persone che ci fanno del bene e isolarci da coloro che ci danneggiano e quindi ci sfiniscono. Il primo può aiutarci a rivitalizzarci. Se sono persone con pensieri positivi, ci aiuteranno a regolarci e calmarci emotivamente". 

RIPOSO SENSIBILE—  Le emozioni scandiscono le nostre giornate ma non sono prive di conseguenze. “Alcune sono ad alta intensità energetica, compaiono nel momento sbagliato, con troppa frequenza, non sono giustificate. Tutto ciò provoca una forte chimica che richiede molta energia dal cervello e dal corpo per liberarsene. La soluzione? Porsi in uno spazio calmo e rilassante: il cervello, che ha una grande capacità di adattamento, risponderà all'ambiente sereno che ci circonda e abbasserà naturalmente il suo livello di ansia". 

L'ALIMENTAZIONE—  Anche il cibo gioca un ruolo chiave nella regolazione delle nostre emozioni. "C'è un dialogo costante tra cervello e intestino. Ciò che mangiamo colpisce alcune aree del cervello, e in particolare quelle che controllano le nostre emozioni". Cibi troppo elaborati, o più in generale cibo spazzatura", rendono difficile la digestione, creano anche ansia artificiale e costringono il cervello a lavorare di più.

PAUSE PER RIGENERARE I SENSI—  L'uso dei nostri sensi, soprattutto dell'udito, fa lavorare il cervello in modo costante: rumori della città, clacson, conversazioni intorno a noi, ma anche notifiche di messaggi ricevuti al telefono: tutti questi stimoli permanenti formano un sovraccarico cognitivo e possono essere fonte di affaticamento.  E le conseguenze? "Diminuzione del sistema immunitario, disturbi cardiovascolari, si abusa di tutto il sistema parasimpatico mentre è proprio questa parte del sistema nervoso che ci aiuta a riposare. Facciamo delle pause durante la giornata: in ogni sistema biologico, una fase di attività è associata a una fase di rigenerazione. Il cervello non fa eccezione alla regola: ha bisogno di momenti di silenzio per riprendersi".  Basta poco:  passeggiare in un parco, rifugiarsi in una stanza tranquilla senza telefono, diversi minuti ogni giorno è già un buon modo per riposarsi, indurre il cervello a secernere dopamina, l'ormone del benessere. 

QUALITÀ DEL SONNO—  Più della durata, è la sua qualità che permette il riposo. Da un punto di vista fisiologico, il sonno profondo e lento rigenera. Il cervello segue le diverse fasi del sonno, a cui sono associate le onde cerebrali. Quando il sonno è profondo, l'onda cerebrale si chiama delta: è la fase del recupero nervoso e corporeo. Per ottenere questo sonno, è essenziale ridurre il livello di ansia. Soprattutto a causa del contesto sanitario degli ultimi anni, molti di noi sono bloccati in uno stato fisiologico di allerta, uno stato di stress cronico in cui il cervello non riesce a disconnettersi: siamo sempre in tensione.  Per ovviare a questo, il modo più semplice è lavorare sulla respirazione. "Puoi respirare in modo consapevole e prendere in carico il tuo sistema nervoso, in particolare il parasimpatico. Rallenta il funzionamento del corpo, rigenera gli organi e, in definitiva, favorisce un sonno migliore". Lavorare sulla respirazione ogni notte per cinque-dieci minuti migliora la qualità del sonno dopo neanche due settimane". Un primo passo essenziale per dare nuova vita al tuo corpo.

 

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