Si era cucito addosso un ruolo che gli aveva consentito di esternare, con leggerezza, quel che nel calcio parlato diviene troppo spesso pesante e controverso. E anche le sue scelte estrose, quasi paradossali esprimevano quella scelta che Cesare Pompilio, celebre volto di QSVS (format di abnorme successo in onda su Telelombardia), aveva effettuato quando aveva deciso di interpretare con disinvoltura dal celebre studio tramutandosi in un portavoce – apprezzato e amato – di una parte della tifoseria della Juventus con la competenza che gli va riconosciuta dal suo trascorso giornalistico. La sua morte ha colto impreparato il suo pubblico che, ora, gli dedica ricordi e messaggi di grande affetto sui social.
Si è spento a 73 anni, dopo aver sofferto di cuore (aveva avuto un infarto) e superato circa due anni fa una complessa operazione chirurgica che lo aveva temporaneamente allontanato dal suo pubblico: nonostante l’affetto per i tifosi, che era pari a quello per la Juventus, e il calcio le sue condizioni di salute non erano state rese note. La sua scomparsa è stata annunciata, per uno strano gioco della sorte, all’improvviso proprio durante la giornata santificata dal dio pallone dal direttore Fabio Ravezzani, il quale ha tenuto a comunicare la morte di un volto celebre dello storico programma e di un collega speciale, un caro amico.
Il direttore di Telelombardia ha deciso di scrivere un brevissimo messaggio sui social per rendere pubblica la sua scomparsa evidenziando le qualità umane, oltre che la sua eccezionalità professionale:
“Ho una terribile notizia da darvi. Purtroppo è morto il mio e nostro caro amico Cesare Pompilio. Solo chi ha avuto la fortuna di frequentarlo dentro e fuori dagli studi televisivi sa che straordinaria persona fosse. Dire che ci mancherà non rende l’idea del vuoto che proviamo”.
Un ricordo asciutto, ma sentito da parte di chi ha condiviso serate e iperbolici narrative a uso e consumo di una televisione sempre in bilico tra informazione e intrattenimento, che Pompilio aveva voluto fare, proprio con una percentuale di divertimento personale e anche una certa nostalgia per i fasti passati della sua Juve, che lo avevano condotto a prendere posizioni alquanto dibattute.
Il ricordo di Luciano Moggi
A ricordarne soprattutto il trascorso giornalistico e la vicinanza, in fasi non certo semplici, è stato l’ex dirigente Luciano Moggi, sempre via social:
“Caro Cesare, oggi ci hai lasciato, ma il tuo ricordo e tutto quello che abbiamo vissuto insieme non potrà mai essere cancellato. La tua amicizia, il tuo sostegno costante anche nei momenti difficili saranno sempre con me. Riposa in pace amico mio”.
Giulio Mola: portava sempre allegria
Il giornalista Giulio Mola, nel suo articolo su Il Giorno, lo ricorda tratteggiandone la generosità, l’allegria nonostante i problemi cardiaci che lo hanno afflitto e causato il ricovero, a fine agosto, in terapia intensiva in un nosocomio milanese. Nel suo pezzo, l’esperto di calcio e mercato, tiene a evidenziarne i tratti più coinvolgenti e solari di un temperamento passionale, intenso, un uomo capace di donare serenità e sorrisi in qualunque circostanza. “Ma questa volta eravamo tutti preoccupati, perché la terapia intensiva è una cosa seria e il cuore buono e generoso di Cesare stava facendo i capricci, nonostante i bypass. I medici ma anche noi che lo incontravamo in studio, del resto, glielo dicevamo sempre: “Dai Cesare, non ti arrabbiare…”. Lui sorrideva. Si zittiva. Ascoltava e poi ripartiva. Era fatto così Cesare, e quando è arrivato il whatsapp che nessuno di noi avrebbe mai voluto ricevere, ho stentato a crederci”, uno dei passaggi di un pezzo intenso.
Lo scoop con la moglie di Platini e il giornalismo
Anche se era diventato famoso grazie al piccolo schermo, Pompilio aveva un lungo passato da giornalista nella carta stampata: nel 1983, ai tempi della finale di Coppa Campioni Amburgo-Juventus 1-0, ricorda Repubblica, fu l’unico in grado di strappare un’intervista a Christelle Platini, moglie di Michel, poco incline a concedere dichiarazioni ai giornalisti. Quello che con un termine desueto veniva definito scoop, allora. La signora Platini non amava essere al centro dell’attenzione, né era avvezza a parlare con frequenza a giornalisti.
Il video per Zaniolo
Solo qualche settimana fa il suo ultimo post sui social, una sorta di premonizione in settimane alquanto deboli sul versante delle trattative di calciomercato: un video dei suoi anche su Nicolò Zaniolo, per ora ancora alla Roma, e che invece Cesare sognava di vedere con la maglia della Juventus insieme a Paul Pogba e Angel Di Maria. Un sogno che dovrà attendere quel cuore bianconero, quel cuore matto che lo aveva portato ancora una volta a soffrire e al ricovero, in un ospedale milanese come ha raccontato stamani Giulio Mola, su Il Giorno. Ha lasciato il suo pubblico in silenzio, senza alcuna tristezza innescando, ancora una volta, il desiderio di vicinanza e la testimonianza di affetto che il suo pubblico sta portando sui social.