Fin dal Medioevo, Venezia è stata la capitale europea del commercio e del profumo. Le carovane di mercanti che giungevano via mare dall’Oriente e dal Medioriente in Laguna importavano spezie e incensi provenienti dall’Asia e dal Nord Africa. Responsabile di questo commercio fu soprattutto la bizantina Teodora Ducas, che nell’XI secolo sposò il doge di Venezia, Domenico Selvo, bella, e che fece subito parlare di sé perché si profumava. A Bisanzio, infatti, esisteva già allora una corporazione dei profumieri. Ma anche di Marco Polo, che riportò dalla Cina profumi inediti. Fu così che questa città divenne il polo di produzione di profumi più importante d’Europa. Destinato solo ai ricchi che potevano permetterselo, fra il Seicento e il Settecento il profumo, grazie all’ammodernarsi delle profumerie, divenne sempre più commerciale – ed economico – e rivolto a un più ampio pubblico. Nacquero così l’acqua di Colonia, l’Aqua Mirabilis e il profumo moderno.
La città attraversò un periodo di grande splendore grazie all’arte profumatoria veneziana e alle innumerevoli materie prime importate, tanto che diventò la principale maestria della città. Nacquero persino le Corporazioni dei saoneri e dei muschieri (così erano soprannominati i profumieri a Venezia, in quanto il muschio era una delle sostanze più importanti per la produzione delle fragranze) che trasformarono il lavoro artigianale legato alla cosmetica in una vera e propria arte, tanto da essere chiamati a lavorare in Francia perché considerati veri e propri artisti. Grande merito di Venezia fu un’invenzione rivoluzionaria ovvero la diluizione delle essenze in alcool anziché in olio che rese i profumi conservabili più a lungo. Furono anche pubblicati ricettari e trattati che svelavano i segreti della profumeria che, oltre a conferire bellezza e fascino a chi ne faceva uso, aveva anche effetti benefici sulla salute. Uno dei testi più importanti è il “Notandissimi Secreti dell’Arte Profumatoria”, pubblicato a Venezia nel 1555 che contiene 300 ricette, dall’arte di tingere i capelli a quella di profumare il corpo, la casa, la biancheria o per coprire gli odori. A Venezia erano tantissime le botteghe che vendevano acque e paste profumate. Erano almeno 400 i parrucchieri e i barbieri in città, a testimonianza dell’attenzione dei veneziani per la cura della persona. Ancora oggi, a Venezia, è possibile ripercorrere la storia del profumo attraverso alcuni luoghi simbolo.
Il museo di Palazzo Mocenigo
È la sede del Centro di storia del tessuto, del costume e del profumo e, fin dal 2013, ospita un percorso stabile dedicato al profumo. Si trova nel sestiere Santa Croce, all’interno di un edificio signorile del ‘600 veneziano situato al civico 1992, lungo la salizada di San Stae. Fu la casa della famiglia Mocenigo fino al secondo dopoguerra, quando venne donata al Comune che, nel 1980, aprì il museo. Nelle sue splendide sale affrescate, con stucchi e arredamenti antichi, è ospitata una grande biblioteca specializzata e una nuova sezione di cinque sale dedicata alla storia del profumo e delle essenze, che mette in luce l’antichissima tradizione cosmetica di Venezia. Il progetto è stato reso possibile grazie all’azienda profumeria Mavive della famiglia Vidal. Sono state introdotte anche vere e proprie “stazioni olfattive” che consentono ai visitatori di approfondire le loro conoscenze sulla storia del profumo e delle essenze. Al piano terra c’è una sala multimediale, un Laboratorio del profumo e la White Room che ospita esposizione temporanee. Fino al 27 novembre sono due le esposizioni, “Es-senze. Contemporary artists and scent. An exhibition”, una mostra di arte contemporanea con installazioni realizzate da 12 artisti internazionali che sperimentano l’uso dell’olfatto e delle componenti sensoriali per le loro creazioni, e “Accordi di Profumo”, un viaggio olfattivo promosso da The Merchant of Venice e Givaudan, che consente al visitatore di scoprire le peculiarità di materie prime tracciabili e di come esse si trasformano e combinano dando vita alle fragranze. per questa occasione, The Merchant of Venice ha ideato una linea di profumi chiamata Accordi di Profumo, le cui fragranze nascono da ingredienti menzionati negli antichi manoscritti di profumeria e botanica dell’epoca della Serenissima.
La Libreria del profumo
A due passi da San Marco, nella calle della Canonica, la libreria Studium ospita una Libreria olfattiva. È un luogo imperdibile per gli appassionati ma anche per i semplici curiosi per immergersi nel mondo del profumo. Oltre a contenere tantissimi testi monografici sul tema, ospita un grande Organo del profumo con oltre 200 essenze catalogate come fossero un antico erbario, utilizzate per corsi di composizione e di formazione olfattiva. Nella Libreria olfattiva di The Merchant of Venice si tengono incontri, corsi del profumo, gruppi di lettura e webinar. Ci si può immedesimare in un maestro profumiere e creare la propria fragranza personalizzata. Si organizzano anche laboratori per coppie e per famiglie con bambini.
L’antica Farmacia di San Fantin
Dove nel ‘600 si trovava la Farmacia di San Fantin, su Campo San Fantin, accanto al Gran Teatro La Fenice, ora c’è la profumeria Mavive che è stata restaurata mantenendo alcune caratteristiche architettoniche dell’epoca, come le nicchie delle spezie che oggi contengono libri, profumi in splendidi flaconi e oggetti vari. È una delle tante botteghe storiche veneziane che raccontano la storia del profumo e che meritano una visita.
L’ex Spezieria all’Ercole d’Oro
Nel sestiere di Cannaregio, dove nel XVI secolo si trovava il ghetto ebraico,c’ un’altra bottega che merita una tappa. Al civico 2233 di Strada Nova, dove un tempo si trovava la Spezieria all’Ercole d’Oro, ora c’è un negozio di The Merchant of Venice tuttora arredato con legni pregiati, vasi di vetro e di ceramica di Bassano e preziose sculture. Alla Spezieria all’Ercole d’Oro prestarono la loro opera valenti chimici e speziali sin dal Settecento e si può ritrovare ancora oggi l’antico fascino di Venezia, tra spezie, pozioni e profumi.
La Bottega Cini
Al civico 862 di Dorsoduro, a due passi dalla Collezione Peggy Guggenheim, si trova la Bottega Cini aperta nel 2020 nello stile di una bottega rinascimentale reinterpretata in chiave contemporanea. Qui sono stati lanciati alcuni dei profumi più storici, come la fragranza in onore del Gran Teatro La Fenice di Venezia.