lunedì 29 agosto 2022

IL GIARDINO DI POJEGA

CAPOLAVORO DELLA NATURA NEL CUORE DELLA VALPOLICELLA

Nel cuore della Valpolicella, a Negrar nel veronese, sorge un giardino d’altri tempi, uno degli esempi più tipici di giardino all’italiana dove il tempo sembra essersi fermato proprio all’anno della sua progettazione, il 1783: si tratta del Giardino di Pojega, tra i Monti Lessini e la campagna veneta. Il Giardino, voluto dal conte Antonio Rizzardi, si estende su un’area di 54.000 metri quadri, disposto su tre livelli, ed è oggi uno degli ultimi giardini all’italiana, realizzato nel periodo in cui iniziava ad affermarsi lo stile romantico del giardino all’inglese.

La storia del Giardino di Pojega

Al centro dei vigneti di Pojega, zona vocata alla viticoltura, nel 1783 il conte Antonio Rizzardi decide di commissionare all’architetto Luigi Trezza un giardino in grado di unire i canoni del romantico e informale giardino paesaggistico con quelli della formale e scenografica tradizione italiana.

Rizzardi desidera un giardino ricco di maestose geografie e di grandiose scenografie, che sappia accogliere e veicolare le nuove tendenze culturali. Trezza, ispirandosi ai giardini della tradizione veneta del Cinquecento, riesce a unire con sapienza i classici canoni del giardino all’italiano con il gusto più pittoresco del Romanticismo dando così vita a un progetto che incanta ancora oggi: dalle tavole originali (custodite presso la Biblioteca Civica di Verona) possiamo scoprire il progetto costituito dal Belvedere, il Tempietto, il Teatro di verzura e il Laghetto. Tra collina e pianura, il Giardino di Pojega, su cui si affaccia l’ottocentesca Villa Rizzardi, si estende su tre livelli paralleli e vanta le strutture architettoniche perfettamente corrispondenti al progetto originale dell’architetto Trezza. Tra allori, cipressi e carpini, lo sguardo è catturato dal Tempietto con le statue di Ercole, Diana e altre figure della mitologia greca, e sono numerosi gli scorci panoramici che si aprono passeggiando lungo i viali ai vari livelli, immersi nel profumo di variopinti fiori e piante (bucaneve, viole, ranuncoli, menta piperita…). Spettacolare è il Teatro di verzura, uno dei più grandi d’Italia, caratterizzato da sette ordini di gradinate in siepi di bosso e una sequenza di nicchie ricavate nel carpino con statue di personaggi mitologici, ideato seguendo i dettami dei teatri classici: oggi è palcoscenico per spettacoli e appuntamenti culturali.

Dal teatro, osservando il colonnato di cipressi, si intravedono le limonaie affacciate sul parterre in bosso, qualche gradino al di sopra del laghetto. Al livello superiore, informale e romantico, ecco il Boschetto di lecci, tassi, palme cinesi, carpini e aceri, incontaminato, irregolare e selvaggio: tra i suoi cespugli, appaiono statue di animali selvatici in pietra e un suggestivo tempietto circolare con cupola di verzura creata dai carpini e spazi sul verde intervallati da statue. Ancora, durante la passeggiata, motivo di piacevole sosta sono il giardino degli agrumi con le due limonaie e un ninfeo, la rotonda della fontana, verde zona circolare con al centro uno specchio d’acqua, il tempietto di stalattiti e il giardino dei fiori. I percorsi principali da seguire sono quattro: il Viale dei Carpini o via del giorno, il sentiero del Boschetto o via della notte, il Viale dei Cipressi o via della conoscenza che unisce il giardino formale al teatro, e il Viale del Belvedere o via della virtù. Le visite al Giardino sono possibili da aprile a ottobre dal lunedì al venerdì e la domenica, sabato aperto solo su prenotazione e in base alla disponibilità.

 

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