di Elisa Cappelli
L’importanza di una sana circolazione sanguigna
Dobbiamo immaginare il percorso sanguigno come una via di scarto e di ripresa di ossigeno; il ruolo della circolazione è di rilasciare sostanze vitali nel corpo e di rimuovere i prodotti di scarto, come per esempio l’anidride carbonica e l’acido lattico. Il sangue torna poi al cuore e questo circolo prosegue e rende vitale organi e apparati. Quando la circolazione sanguigna non funziona bene si possono verificare varie manifestazioni come l’intorpidimento di mani e piedi con una sensazione di formicolio; la circolazione in questo caso non riesce a raggiungere le estremità.
Anche la temperatura degli arti inferiori che resta sempre bassa potrebbe rivelare un ostacolo a livello circolatorio. Un cattivo ritorno del sangue si manifesta anche in gonfiore a carico dei piedi, delle caviglie e delle gambe. La cattiva circolazione può portare ad un accumulo di liquidi fino al cosiddetto edema. Se ad esempio andiamo a premere sull’edema abbiamo un colore del tessuto differente e a volte un senso di dolore. Quando ci sono molteplici i questi segnali potremmo essere di fronte a una potenziale insufficienza cardiaca ovvero il cuore non è in grado di pompare abbastanza sangue e distribuirlo in tutto il corpo. Meglio evitare sempre vestiti e gioielli troppo stretti e mantenere un’alimentazione che permetta di lasciare il sangue pulito e ben fluido; ovvio anche il fattore fondamentale dell’idratazione in modo da mantenere elastici i tessuti. La cattiva circolazione sanguigna arriva a causare anche disfunzioni dell’attività cerebrale, portando a mancanza di concentrazione, perdita di focus e attenzione. Problemi digestivi, ormonali, articolari, forme di stanchezza e spossatezza sono altre condizioni tutte associate a problemi di circolazione. Lo stato della circolazione si lega sempre alla presenza di zuccheri nel sangue e nelle forme gravi si parla di diabete mellito, forme di neuropatia diabetica, formazione di coaguli sanguigni. Sovrappeso e fumo non aiutano in nessun modo una circolazione sanguigna ostacolata e affaticata.
5 cose che fanno bene al cuore
Vediamo insieme 5 cose che fanno bene al cuore e si tratta sia di azioni pratiche sia di aperture a livello creativo o di comunicazione con se stessi/e e con gli altri:
Fibre e Omega-3
Per aiutare la circolazione dovremmo scegliere una dieta ricca di fibre, con consumo regolare di cereali integrali. Se si vuole diminuire il rischio dell’insorgere di problemi di natura cardiovascolare si dovrebbero evitare eccesso di zuccheri e di consumo di grassi saturi, andando invece a favorire l’assunzione di Omega-3. Si dovrebbe cercare di consumare meno possibile alimenti che siano fritti o molto, molto cotti oppure salati, prediligendo il consumo di verdure a foglia verde e scegliendo di fare pasti non troppo abbondanti e non troppo tardivi alla sera.
Aprire lo spirito creativo
Ognuno di noi riesce a dare energia al flusso degli eventi, senza forzare o trattenersi, andando a ricevere la forza produttiva dei talenti che ciascuno di noi ha. Se ci ascoltiamo in modo onesto, riusciamo anche a metterci in contatto con la forma pura del nostro spirito creativo. Potreste decidere di disegnare, scrivere, esplorare. Per dare sfogo allo spirito creativo non si devono forzare gli impegni e le faccende da portare avanti ma si deve sempre cercare di mantenere uno spazio per se stessi/e. Solo trovando il tempo per mettersi in gioco sul versante creativo si riesce a dare il meglio.
Parlare apertamente
Se riuscite a parlare apertamente di quel che avete bisogno, se date spazio a forme di comunicazione limpide, ecco che tutto il corpo si alleggerisce e date vita a nuove situazioni o comunque affrontate in modo diverso anche condizioni dure. Avere la forza di riaprire il proprio cuore significa stare in apertura della vita e trovare la forza di dare e ricevere chiarezza. Quando le nostre relazioni sono chiare e armoniche, il cuore sta bene sia a livello energetico sia fisico. Ovvio, se dall’altra parte non riceviamo le stesse attenzioni e cure, dobbiamo essere in grado di allontanarci o parlare chiaramente.
Camminare
Si tratta della forma di movimento bilaterale per eccellenza. Lavorano entrambi gli emisferi e la spinta del piede va ad aiutare il ritorno del sangue e anche quello della circolazione linfatica. Se si sfrutta bene tutta la rollata del piede, la postura cambia e il petto diventa aperto, morbido, vivo. Camminare avendo la consapevolezza di farlo per se stessi permette di silenziare i troppi pensieri e diventa una vera e propria azione terapeutica. Il cuore lavora al ritmo giusto e se scegliamo di camminare in natura ne beneficiano anche i polmoni.
Il silenzio
Il silenzio fa bene al cervello ma anche alla mente in quanto noi andiamo a metterci in connessione con il nostro cuore, quando stiamo nel silenzio. Spesso parlare significa darsi delle versioni che sono sempre quelle e che richiedono conferme che spesso sono fittizie. Potete aprire la determinazione e la pianificazione nel silenzio, sentendovi assolutamente in asse con il vostro cuore. A volte parlare vuol dire fare rumore e non connettersi con la forza che ci vuole per risanare situazioni compromesse. Il silenzio ci permette anche di sentire se stiamo facendo troppo, se stiamo dando ma non riceviamo, quali relazioni ci rendono felice il cuore e quali ce lo affossano.