lunedì 29 agosto 2022

ATTENZIONE AL DRAGO BLU

SE LO VEDI NON TOCCARLO

Nella botte piccola c’è il vino buono, ma ci sono sempre le eccezioni che confermano la regola. Ne è un chiaro esempio il drago blu, un nome quasi magico e fantastico con cui è identificato un mollusco dalle capacità sorprendenti. È un animale marino di piccolissime dimensioni, ma questo non vuol dire che non sia pericoloso. I molluschi si stanno rivelando sempre più sensazionali nei mari di tutto il mondo e il drago blu non è da meno. Il nome scientifico è più complicato di quello appena menzionato, visto che si tratta del Glaucus Atlanticus, un gasteropode che non ha guscio e che appartiene alla famiglia delle Glaucidae. La sua bellezza va di pari passo con i rischi potenziali che comporta.

Il drago blu è famoso anche con altri nomi come "lumaca di mare blu", "Blue dragon" e "glaucus blu". Il riferimento al colore non è causale, visto che è il tratto distintivo del mollusco. In appena cinque centimetri di lunghezza massima racchiude tonalità blu intenso e grigio argentee, con striature sulla testa che lo rendono ancora più misterioso. Il suo comportamento lo rende però tristemente celebre. In effetti, la tipica alimentazione è a base di altri organismi marini, soprattutto quelli velenosi. Ad esempio, non disdegna pasti a base di meduse urticanti di cui riesce ad assimilare le tossine più pericolose che poi sfrutta a proprio piacimento per difendersi.

Gli oceani popolati dal mollusco

Ecco perché si dovrebbe starne alla larga, il veleno stesso del drago blu è potenzialmente letale e il fatto che riesca a mimetizzarsi con le onde marine non aiuta di certo a stare tranquilli. L’habitat tipico si trova nell’Oceano Indiano, in quello Pacifico e in quello Atlantico, inoltre l’animale ama trascorrere le giornate galleggiando al largo per nascondersi dai principali nemici. I molluschi hanno risorse incredibili, come quelli a rischio estinzione ritrovai di recente nei nostri mari: nel caso del drago blu, poi, la pericolosità non smette di essere tale persino dopo il decesso dell’esemplare.

Cosa fare in caso di avvistamento

Le tossine velenose possono rimanere attive anche a molta distanza dalla morte del drago blu e le conseguenze per l’uomo non sono affatto raccomandabili: oltre alla nausea, bisogna fare i conti con lesioni significative e un dolore molto intenso. Ecco perché si consiglia sempre di stare alla larga da questo mollusco e di avvertire gli altri bagnanti in caso di avvistamento in modo da evitare qualsiasi tipo di problema. A rendere comunque affascinante l’approfondimento dell’animale ci pensano le sue indiscusse abilità in acqua, non certo comuni. Anche in presenza di venti molto forti e dunque di acque agitate, infatti, il drago blu riesce a nuotare in modo portentoso, agitando le sue "braccia" in maniera perfetta e coordinata, sia in senso orario che antiorario. L’aspetto delicato, inoltre, non deve ingannare. Sempre nel corso delle tempeste più forti, non riporta alcun tipo di danno, riuscendo a scivolare sul fondale dopo aver svuotato la sacca d’aria e rimenando dunque al riparo. Di molluschi innocui ce ne sono tantissimi, ma non sono certo pochi quelli che sembrano tali e che invece nascondono delle insidie che è sempre consigliabile evitare.

 

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