mercoledì 13 luglio 2022

EURO E DOLLARO

SOTTO LA PARITÀ PER LA PRIMA VOLTA

L'euro scende sotto la parità nei confronti del dollaro per la prima volta dal 2002, cioè dalla sua introduzione due decenni fa. La moneta unica è arrivata a valere 0,9998, per poi ritornare sopra il dollaro restando comunque debole. Ad aumentare la pressione sull'euro è il dato dell'inflazione americana al 9,1%, lasciando intravedere una Fed aggressiva e pronta ad alzare i tassi di un ulteriore 0,75% alla prossima riunione.

 “Bene rifugio" - Una Fed aggressiva, e pronta, come detto ad alzare i tassi, insieme a prospettive economiche europee deboli e alla crisi energetica nel Vecchio Continente, rendono il dollaro più attraente e ne confermano lo status di "bene rifugio".

 Il dollaro - Il dollaro dunque torna a testare la parità sull'euro dopo il dato sui prezzi al consumo americani, cresciuti a giugno ben oltre le attese al ritmo del 9,1% annuo, massimo dal 1981. Il biglietto verde ha toccato nuovamente quota 1,0000 per euro per poi restare poco al di sotto, a 1,0003 per euro, in calo dello 0,33% su ieri.

Vantaggi e svantaggi del deprezzamento dell'euro - Quali sono i motivi dell’indebolimento della moneta europea? Sicuramente la crisi energetica, che diventa sempre più pesante per il Vecchio Continente aumentando i timori di una possibile recessione. In ogni caso, il deprezzamento della moneta unica ha vantaggi e svantaggi. Se da un lato, infatti può essere un incentivo per i turisti stranieri e per le industrie italiane esportatrici (che possono vendere nel mercato americano a prezzi inferiori e realizzare maggiori profitti), dall’altro questo significa anche aumento del prezzo delle materie prime, da sempre commerciate in dollari, che rischia di aumentare i costi di produzione.


 

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