di Sabrina Commis (fonte Gazzetta dello sport)
Perfetta armonia con i "Tibetani", cinque posizioni che sollecitano il sistema circolatorio, linfatico e ogni organo del corpo. Non occorre tanto tempo: basta una sola serie, da 21 ripetizioni per ogni rito e si conquistano in breve forma e benessere."I 5 tibetani sono una forma di meditazione fisico-attiva- spiega Elena Buscone, insegnante di yoga e pilates: aiutano a prendere coscienza di sé e del proprio corpo, sollecitare e armonizzare nella giusta direzione la nostra energia, equilibrare il peso corporeo, sembrare più giovani. Alla base c’è la corretta tecnica respiratoria e il non forzare mai le posizioni”.
IL PERCORSO— Primo. “In piedi, allarga le braccia orizzontali al pavimento, palmi rivolti verso il basso. Ruota su te stesso in senso orario senza spostarti dal punto di partenza”.
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Secondo. “Distesi sulla schiena, braccia tese lungo i fianchi, palmi verso il suolo, dita unite, solleva la testa portando il mento verso il petto poi solleva le gambe in alto con le ginocchia tese portandole in verticale”.
Terzo. “In ginocchio al suolo corpo ben eretto, appoggia le mani con le braccia distese sulle cosce, piega il capo e il collo in avanti ripiega il mento verso il petto. Inclina delicatamente la testa verso il dietro inarcando al massimo la spina dorsale”.
Quarto. “Seduti a terra, gambe tese, piedi alla distanza delle spalle, palmi delle mani rivolti con le dita verso i piedi di fianco dei glutei. Inclina il mento in avanti, sul petto con le braccia distese, senza muovere mani e piedi, solleva il bacino in alto e forma un ponte con il corpo, tenedo il busto parallelo al suolo. Attiva ogni muscolo, poi tornare in posizione iniziale”.
Quinto. “Al suolo in posizione prona, appoggia le mani a terra a ampiezza spalle, tendi le braccia per sostenere il corpo con mani e dita dei piedi flesse. Braccia e gambe restano distese. Inclina piano il capo verso il dietro. Senza spostare mani e piedi sali con il bacino e solleva il corpo fino a avere una V capovolta mentre porti in avanti il mento piegandolo verso il petto”.