sabato 28 maggio 2022

COMPETENZE PROFESSIONALI

LE SOFT SKILL

Quando presentiamo un curriculum per un’assunzione, tendiamo a dare grande importanza a competenze quali l’utilizzo di certi software o alla conoscenza di una più lingue straniere. Si tratta delle cosiddette hard skills, che costituiscono, naturalmente, il fondamento della nostra posizione professionale. Negli ultimi tempi, però, la tendenza è dare crescente considerazione alle soft skills: per questo occorre sapere di che cosa si tratta e come dare loro il giusto spazio nel nostro CV, in modo da presentarci davvero al meglio. Stiamo parlando di quelle competenze trasversali che vanno dalla capacità di relazionarsi con gli altri, all’empatia, alla capacità di gestire il tempo e lo stress.

LE SOFT SKILL: CHE COSA SONO – Si suppone che, quando ci candidiamo per sostenere un certo compito, sia che si tratti di una nuova assunzione o di una certa posizione all’interno dell’azienda in cui già ci troviamo, siamo in possesso delle capacità tecniche per ricoprire quel ruolo. Ad esempio, se si tratta di costruire siti Internet, conosciamo i software e le procedure per creare i prodotti richiesti. In pratica, possediamo le hard skills richieste per quella posizione. Quando però si tratta di progettare quello stesso sito Internet e renderlo del tutto idoneo dal punto di vista culturale e in grado di dialogare con un ambiente un po’ diverso da quello a cui siamo abituati, devono entrare in azione le soft skills, ovvero la sensibilità e la competenza necessarie a comprendere in modo flessibile ed efficace l’ambiente e trasformarsi di conseguenza, realizzando un prodotto non solo funzionale dal punto di vista tecnico, ma in grado di dialogare efficacemente con il pubblico a cui vogliamo rivolgerci.  Mentre le hard skills possono essere insegnate e apprese anche in breve tempo, i tratti “morbidi” sono spesso innati o frutto di una cultura a 360 gradi, non così facile da trovare e difficilissima da acquisire in breve tempo. 

QUALI SONO – Le soft skills riguardano la capacità di gestione da un lato se stessi e dall’altro il  gruppo di lavoro. Per quanto riguarda le prime, ricordiamo la flessibilità, la capacità di adattamento alle diverse situazioni (e non ha niente a che vedere con la sottomissione) e la gestione dello stress, ovvero la capacità di lavorare in condizioni di difficoltà emotiva anche per periodi prolungati senza risentirne e senza che ne soffra la qualità del loro lavoro. Nell’ambito dei rapporti con il gruppo di lavoro sono molto apprezzati la capacità di leadership, assumendosene anche le relative responsabilità; l’abilità di negoziazione, sia all’interno che all’esterno dello staff; la predisposizione la lavoro di squadra e a quello in autonomia.  

LE PIÙ RICHIESTE – Naturalmente ogni azienda ha una propria specifica lista di preferenze in merito alle competenze trasversali. In linea generale però si può dire che le ricerche delle aziende tendano a concentrarsi su alcune competenze in particolare, tra cui, oltre naturalmente alla capacità di risolvere i problemi, spiccano la capacità di adattamento e l’efficacia nella gestione del tempo. 

COME SI VERIFICANO IN UN COLLOQUIO – Se diplomi e attestati sono un modo efficace di supportare la nostra affermazione di possedere alcune hard skills, dimostrare di padroneggiare le competenze trasversali può essere più complicato, Di solito, durante un colloquio di lavoro, si sottopongono al candidato alcuni scenari e gli si chiede di immaginarne la soluzione. Vale la pena, perciò, prima della data fatidica, dedicare un po’ di tempo a immaginare qualcuno di queste possibili situazioni e studiare possibili soluzioni, per non farsi cogliere impreparati. Può essere molto utile anche il resoconto di situazioni del passato, che abbiamo già affrontato con successo. 

COME SVILUPPARLE – A differenza della hard skills, che si possono acquisire con un adeguato percorso di formazione, questo tipo di competenze può sembrare particolarmente arduo da acquisire. In effetti si tratta di abilità che appartengono alla sfera del comportamento e delle emozioni e quindi non si possono assimilare, ad esempio, con un semplice corso. Si possono però sviluppare mettendosi in gioco direttamente sul campo. La strada da percorrere consiste nell’individuare quali abilità sono per noi prioritarie; dedicarsi allo studio di nozioni e tecniche di base che possono essere utili; metterle in pratica e utilizzarle al lavoro in ogni possibile situazione, per familiarizzare con esse, individuare le più efficaci e quelle che ci sono più congeniali e acquisire esperienza. 

 

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