di Federico Mereta
Articolazioni, muscoli, tendini. Qualche volta addirittura ossa. Per chi fa sport, anche e soprattutto occasionalmente e magari si avventura in prestazioni eccessive per il proprio fisico, tanto al mare quanto in montagna, il rischio di piccoli incidenti è dietro l’angolo. Lo conferma una ricerca condotta da Human Highway per Assosalute, che mostra tra i tanti dati anche il fatto che circa il 90% delle persone che fanno attività fisica è andato incontro a qualche piccolo problema. Dolori muscolari e articolari sono i più citati e colpiscono frequentemente il 72% fra coloro che fanno esercizio fisico, seguiti da distorsioni (30,7%), calli e vesciche (26,3%). Come comportarsi? E come limitare i rischi? Sempre stando ai risultati dell’indagine, in caso di piccoli infortuni, il ricorso ai farmaci di automedicazione rimane il comportamento di cura più diffuso: il 41,3% si cura da solo con farmaci da banco. “Ma ci vuole buonsenso – segnala Michelangelo Giampietro, specialista in Medicina dello Sport e Scienza dell’Alimentazione. Ricordiamo sempre che questi farmaci non vanno impiegati prima di praticare l’allenamento per eliminare il dolore”. Altri consigli? Ecco il parere dell’esperto, soprattutto in chiave di prevenzione.
Le cinque regole d’oro
Scegliete ciò che vi piace. Non esiste una regola precisa nel praticare un esercizio fisico, dipende prevalentemente dalle caratteristiche individuali; molti preferiscono la mattina, altri la sera, ma ovviamente sono da considerarsi anche le condizioni meteorologiche: la pratica di un’attività all’aperto (corsa, ciclismo, calcio o altro) incide nella scelta di quando pianificare l’allenamento quotidiano.
Non cominciate di colpo. Prima di fare allenamento occorre sempre passare attraverso una fase di riscaldamento, per limitare che muscoli, tendini ed articolazioni non siano pronti a sostenere lo sforzo. Allo stesso modo, quando si termina, ricordate che occorre chiudere con una fase di defaticamento, che ripresenta gli stessi esercizi del riscaldamento ma aiuta a decontrarre la muscolatura e passare a una fase di rilassamento.
Attenzione a tavola. È fondamentale poi essere ben idratati, bevendo piccoli sorsi durante l’intera giornata e durante la pratica sportiva ricordando l’importanza dei sali (in particolare sale da cucina e zucchero) se si fanno sforzi prolungati. Non bisogna allenarsi a digiuno, ma fare sempre una prima colazione o uno spuntino, prevalentemente ricco di carboidrati, e ricordarsi di bere piccoli sorsi anche durante la pratica sportiva.
Attenzione alle scarpe. L’abbigliamento e la tipologia di scarpa utilizzati devono essere comodi e adatti alla tipologia di esercizio. È necessario essere coperti il meno possibile, per permettere al sudore di evaporare, compatibilmente con le condizioni metereologiche. Le calzature devono essere scelte sulla base dell’attività da praticare e nel caso in cui ci fossero alterazioni morfologiche del ginocchio (valgismo o varismo) o del piede (valgo, varo, piatto o cavo) è sempre bene rivolgersi ad uno specialista e capire se utilizzare plantari ad hoc da applicare all’interno di una scarpa “neutra”. Anche la scelta dei calzini non è indifferente: è sempre bene non utilizzare quelli troppo consumati perché potrebbero facilitare la comparsa di abrasioni, ecchimosi e vesciche, impedendo di proseguire l’attività.
Fermatevi al momento giusto. In caso si avverta dolore durante la pratica, è consigliabile arrestare l’allenamento. La semplice cefalea, dolore muscolare, dolore al petto o le vertigini sono tutti segni di allarme che indicano la necessità di interrompere l’attività. È dunque importante ascoltare il proprio corpo e fare attenzione alla percezione soggettiva dello sforzo fisico che una determinata attività richiede.