Un nastro che diventa giavellotto, due ragazze aggrovigliate nella lotta, un’altra ai blocchi di un immaginario sprint, un’altra ancora che si fa statua e discobola. Cinque ragazze su una pedana che rendono omaggio alla storia dello sport, in una disciplina che da sempre strizza l’occhio all’arte e che sulla strada di Parigi 2024 vuole rafforzare questo legame. Cinque ragazze — anzi, sei — che domani a Baku inizieranno un cammino che potrebbe portarle alla gloria olimpica, per quella che sarebbe la conclusione logica di una straordinaria storia ventennale di metodo, creatività, dedizione.