Scopriamo insieme la vera e triste storia che si nasconde dietro alla celebre ballata di Fabrizio De André. Non tutti lo sanno: il cantautore genovese dichiarò di essersi ispirato per la canzone ad un fatto di cronaca nera, letto sul giornale quando aveva all’incirca quindici anni. Il caso riguardava una certa Maria Boccuzzi, giovane prostituta di 33 anni uccisa in una gelida mattina di gennaio da 6 colpi di pistola e poi brutalmente buttata nel fiume Olona. La storia di Marinella, così poi ribattezzata da De André, lo aveva talmente toccato da spingerlo a scrivere, nel nobile tentativo di addolcire attraverso versi messi nero su bianco la tragica morte. Ecco che la ballata dice: “…ma il vento che la vide così bella / dal fiume la portò sopra una stella…”. Nella canzone si accenna anche, in modo delicato e poetico, alla professione di strada: “…c’era la luna e avevi gli occhi stanchi…”.
La scoperta della vera identità della giovane è un merito dello psicologo astigiano Roberto Argenta: incuriosito dalle dichiarazioni di De André circa l’origine di quell’ispirazione, anni fa il terapeuta condusse una sorta di indagine privata. La sua ricerca ha portato, poi, nel 2012 alla pubblicazione del libro “Storia di Marinella… Quella vera”. Maria, nata nel 1920, era figlia di poveri braccianti calabresi. A 9 anni si trasferì a Milano, a 14 anni cominciò a lavorare in un’industria di tabacco. Qui incontrò Mario, uno studente universitario squattrinato con cui iniziò una storia d’amore. Ma i genitori di Maria erano contrari alla relazione, così i due decisero di scappare e di andare a vivere insieme in una vecchia soffitta. L’idillio, però, finì dopo appena un anno. Maria si ritrovò sola, senza soldi e senza più famiglia. Per qualche tempo, lavorò come ballerina di avanspettacolo, con lo pseudonimo di Mary Pirimpò. Fu in quell’ambiente che conobbe Carlo Soresi, protettore di prostitute, tramite il quale cominciò a vendere sulla strada il suo corpo e il suo triste destino. Stando ai racconti di altre prostitute che la conoscevano, Maria desiderava cambiare vita, sognava di aprire una piccola boutique e fare pace coi genitori, di sicuro l’avrebbe fatto. I suoi desideri, però, furono freddati per sempre nella notte del 28 gennaio 1953. Il colpevole del brutale omicidio non fu mai trovato. Ma, grazie a De Andrè, Maria, Marinella, continuerà a vivere nella memoria di tutti.