mercoledì 30 marzo 2022

YOGA

LE POSIZIONI PER UN SANO RISVEGLIO PRIMAVERILE

a cura di Eleonora Biliotti (fonte Gazzetta dello Sport)

L’inverno è terminato (almeno da calendario) e da qualche giorno finalmente possiamo dire di essercelo lasciato alle spalle: ora si avverte il bisogno di disintossicarci, di aumentare l’energia, di uscire, di stare all’aperto per ritrovare la luce e sentire il piacere del sole. Con una pratica attiva di asana e - perché no – anche con alcune modifiche delle nostre abitudini quotidiane possiamo liberarci degli eccessi dell’inverno, non necessariamente alimentari, danzare al ritmo dell’incalzante primavera e rinascere insieme alla vita attorno a noi.  Dopo i mesi invernali è utile iniziare con esercizi che favoriscono "l'apertura" e aumentano il vigore necessario per il passaggio delle stagioni e per i nostri cambiamenti. 

YOGA, LE POSIZIONI PER LA PRIMAVERA—  Alcune specifiche posizioni yoga da eseguire preferibilmente all’inizio della primavera si rivelano perfette per rafforzare gambe e bacino, parti del corpo dove si accumulano principalmente i liquidi e i lipidi, e per stimolare il plesso solare, dove risiede la nostra energia che aiuta ad aumentare e stimolare la nostra volontà. Tutta la pratica dello yoga consente il risveglio e la nostra rinascita, ma alcune asana si rivelano maggiormente indicate e idonee allo scopo: eccone alcune a solo a titolo di esempio.

UTKATASANA-POSIZIONE DELLA SEDIA—  Posizioniamoci sul tappetino con i piedi paralleli e leggermente separati e, inspirando, solleviamo le braccia verso l’alto, perpendicolarmente al suolo. Manteniamo quindi le braccia parallele tra loro e i palmi rivolti uno verso l’altro oppure uniamo i palmi delle mani tra di loro. Espirando, pieghiamo le ginocchia, cercando di mantenere l’interno delle cosce parallele tra di loro. Le ginocchia dovrebbero restare più avanti rispetto ai piedi e il torace lievemente piegato in avanti al di sopra delle cosce.  Teniamo le spalle lontane dalle orecchie e avviciniamo le scapole tra loro. Manteniamo la testa tra le braccia e lo sguardo in avanti. Spingiamo in alto i glutei in maniera tale da portare l’osso sacro verso l’alto e da mantenere quindi ben distesa la zona lombare della colonna verticale. Respiriamo normalmente e manteniamo la posizione per almeno 5 respiri.

SARVANGASANA-POSIZIONE DELLA CANDELA—  Sdraiarsi sul tappetino a pancia in su con le gambe distese e le braccia rilassate lungo il corpo (in modo che la schiena e il collo siano allineati). Appoggiare i piedi a terra e, spostando il peso del corpo sui piedi, sollevare il busto. Posizionare le braccia sotto la schiena e incrociare le dita delle mani, cercando di avvicinare le scapole. Il triangolo formato da collo e spalle sarà la base di appoggio di questa postura. Sciogliere quindi le dita, appoggiare i palmi delle mani a terra e, contraendo i muscoli dell’addome sollevare le gambe, i glutei e la schiena, sostenendo il peso del corpo con le braccia e le mani. Portare il corpo in posizione verticale e piegare i gomiti, posizionando le mani dietro il torace per sostenerlo. Lentamente allungare le gambe verso l’alto, dritte.  Rilassare i piedi: idealmente le gambe dovrebbero essere allineate verticalmente con il busto. Le spalle, la base del collo e la parte posteriore della testa sosteranno il corpo, mentre le braccia daranno stabilità alla posizione. Il mento tenderà verso lo sterno. Respirare normalmente e mantenere la posizione per almeno 5 respiri. Non aggiustare mai la posizione della testa e delle spalle per modificare la base di appoggio. Se non si è entrati correttamente nella posizione o si sente che il corpo non è allineato, uscire dalla postura, sistemare meglio la base e poi rientrare nuovamente nell’asana.  Per coloro che desiderano cimentarsi e/o hanno già pratica dello yoga possono iniziare con cinque saluti al sole da eseguire con una respirazione regolare per rendere ogni movimento consapevole. 

UN CONSIGLIO IN PIÙ—  Meglio praticare le asana all’aria aperta, ovvero in un ambiente luminoso, a ritmo sostenuto cercando di sentire ciò che avviene nel nostro corpo e respirando sempre in modo profondo.

 

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