di Silvia Trevaini
La colonna vertebrale è il fulcro della nostra vita. Spesso lo diamo per scontato. Della sua importanza erano più consapevoli i saggi della Medicina Tradizionale Cinese, per i quali questa struttura era l’asse verticale che metteva in connessione l’energia della terra e quella del cielo. In questo ruolo, la colonna esprime pienamente il nostro essere umani, in equilibrio tra il mondo celeste al quale tendiamo e quello più basso, degli istinti, che comunque partecipa alla nostra natura. La colonna vertebrale ci innalza, consentendo una postura che tende alla verticalità, e al tempo stesso ci dà stabilità, permettendoci il movimento. Il canale vertebrale, secondo il pensiero cinese, inoltre, rende possibile il fluire del qi, la forza che ci mantiene vivi, sani e giovani, mentre il midollo al suo interno è considerato uno dei “visceri straordinari”, connesso al percorso di crescita ed evoluzione personale: alzarsi in piedi è il primo atto di affermazione dell’individualità che fa il bambino e, simbolicamente, questo processo non hai mai interruzione. Allora diventa chiaro che, quando, la schiena si irrigidisce o è dolorante, non è solo una struttura anatomica a essere in difficoltà: è la nostra stessa energia vitale a subire un blocco. Tutte le qualità che attribuiamo a una schiena sana, d’altra parte, sono proprie della giovinezza, sia dal punto di vista fisico che spirituale: forza, flessibilità, mobilità. Assicurarle alla nostra colonna vertebrale le garantirà all’intera persona.
Cause
Ma cosa può nascondersi dietro un dolore che non passa? Innanzitutto una patologia degenerativa di solito correlata all’invecchiamento, come la degenerazione discale, lo scivolamento di una vertebra sull’altra, la stenosi del canale vertebrale o la scoliosi ex novo. Talvolta il mal di schiena può essere la conseguenza di una frattura patologica, causata da una scarsa qualità dell’osso e quindi, piuttosto frequentemente, dall’osteoporosi.
Diagnosi
Di fronte a un sospetto diagnostico, lo specialista ha diversi strumenti di indagine a disposizione: radiografia della colonna, risonanza magnetica, Tac lombo-sacrale, elettromiografia degli arti inferiori. Prima però è fondamentale una buona anamnesi da cui far emergere i principali fattori di rischio fisici, psicosociali e lavorativi. Talvolta, può essere utile anche la prescrizione di esami di laboratorio mirati a escludere, o confermare, patologie a carico dell’apparato gastroenterico e urinario o altre condizioni sistemiche potenzialmente all’origine del mal di schiena. Una volta chiarita la situazione è possibile impostare un trattamento specifico, compreso il ricorso alla chirurgia.
I trattamenti conservativi
Quando la lombalgia non è attribuibile a una particolare malattia o a una causa di fondo potenzialmente trattabile con la chirurgia, l’obiettivo dello specialista è quello di alleviare e possono scatenare il problema. Alcune terapie sono volte alla riduzione del dolore: si va dalle iniezioni intramuscolari di antinfiammatori alla somministrazione di farmaci antidolorifici per via orale, dalle manipolazioni vertebrali ai massaggi decontratturanti, fino alle tecniche che sfruttano micro-correnti elettriche e campi magnetici. In altri casi, il trattamento punta a prevenire il dolore cronico e le recidive acute, è il caso della fisioterapia assistita. Talvolta, a ulteriore supporto del paziente, può essere consigliato l’utilizzo di particolari ausili, come busti ortopedici o fasce lombari, per alleggerire la compressione a carico delle vertebre.
Tecniche ed esercizi da fare a casa
L’eccessiva sedentarietà influisce in modo negativo sulla colonna vertebrale. In ufficio o anche in smart working si mantengono posizioni sbagliate e protratte nel tempo. Ecco perché in certe circostanze occorre adottare i classici rimedi della nonna: posizionare un libro sotto il computer portatile, in modo tale che il bordo superiore dello schermo risulti all’altezza degli occhi, e sistemare un cuscino tra la regione lombare e lo schienale. In questo modo, riusciamo a mantenere la fisiologia curvatura della schiena, sia a livello cervicale che lombare. È altrettanto importante appoggiare gli avambracci sul tavolo e i piedi sul pavimento, evitando di accavallare le gambe o allungarle in avanti. Non dimentichiamoci di alzarci spesso dalla postazione di lavoro.
Con i problemi della schiena la pazienza premia. Ci vuole tempo per decontrarre i muscoli e riequilibrare la colonna. Molte delle pratiche che funzionano sono, in realtà, molto piacevoli: il rilassamento che fa bene alla schiena, è di giovamento alla mente e viceversa. La respirazione è cruciale per sciogliere il mal di schiena, di qualunque genere. Attraverso il respiro si agisce sul cervello, arrivando a rilassare la muscolatura che teniamo contratta a livello inconscio. L’azione del respiro è potenziata se accompagnata da una visualizzazione. Inizia ponendoti sdraiata in un luogo tranquillo, copriti perché durante la pratica il corpo si raffredda. Chiudi gli occhi e inizia a respirare con l’addome: gonfia la pancia quando ispiri e sgonfiala quando espiri. Fai respiri lenti e profondi. Immagina quindi che il tuo respiro sia un soffio caldo e benefico che entra nel corpo, arriva al punto dolente e quando esce porta via il dolore. Senti i muscoli che con l’ispirazione si espandono e poi goditi il rilassarsi, nel momento in cui espiri. Dedicati a questa pratica per almeno 15 minuti al giorno. A beneficio dell’intera schiena oppure concentrandoti sul punto che ti fa male, puoi fare un massaggio che ha un effetto analgesico. Ti vengono in soccorso oli vegetali ed essenziali dall’azione miorilassante. Come base utilizza l’olio vegetale di sesamo (un paio di cucchiai) e metti 3 gocce di olio essenziale di pino.