Mercoledì 2 e giovedì 3 marzo, ore 21, in occasione della XIII edizione Premio Internazionale “Il Teatro Nudo” di Teresa Pomodoro, il No’hma presenta – nella suggestiva Chiesa di San Martino in Lambrate, via dei Canzi 33 a Milano – lo spettacolo “Storie di confine e libertà, voci dalla Mongolia”, con la partecipazione del musicista Enkhjargal Dandarvaanchig.
L’artista è contraddistinto da un virtuosismo che trasmette musicalmente l’armonia della propria cultura. Il No’hma diretto da Livia Pomodoro prosegue nella sua vocazione di portare il teatro fuori dal teatro, “disseminando” spettacoli di alta qualità sul territorio, dal centro alle periferie. Questo è un impegno culturale e una funzione sociale che rende unico il No’hma; una “disseminazione” che è ancora più evidente con questo spettacolo ospitato nella Chiesa di San Martino in Lambrate, che vede protagonista un ensemble di artisti della Mongolia che ricreano, con canti e balli, le atmosfere degli spazi sterminati dell’Asia orientale, dalle steppe al deserto dei Gobi.
Enkhjargal Dandarvaanchig, in arte Epi, considerato uno degli ambasciatori musicali del suo Paese, si è esibito nei più importanti festival, tra i quali il Womaddi Peter Gabriel nel ’94. Canta alla maniera khomii– una speciale tecnica di canto “di gola” – con il morinkhuur, uno strumento a due corde in crine di cavallo, suonato come un violoncello. Le melodie e gli antichi canti, insieme alla danza, disegnano la fisionomia di un Paese pieno di fascino, tra storie di confine, spazi di libertà e note dal sapore internazionale.
L’ingresso è come sempre gratuito e lo spettacolo è trasmesso in diretta streaming.