mercoledì 23 febbraio 2022

INTERVISTA A

MILENA BALDASSARRI

di Michele Antonelli

Per inquadrarla basterebbe un aneddoto. "Avevo 6-7 anni, ma le mie giornate erano già piene. Danza, nuoto, equitazione, ginnastica. Ero sempre in movimento, mi divertivo". Papà Pier Luigi un po’ meno. "Ricordo i sacrifici, quante corse fatte in macchina tra un allenamento e l’altro per incastrare gli impegni. Qualche volta addirittura si sbagliò, venne a prendermi al maneggio invece che in palestra…". Milena Baldassarri ripercorre i suoi inizi e si fa scappare un sorriso. Classe 2001, è il presente e il futuro della ginnastica ritmica azzurra. Tra abitudini, aspettative e primi successi ecco come si e' raccontata:

Milena, come si è avvicinata allo sport?

"In famiglia siamo messi bene (ride, ndr). Mia madre (Natalia Choutova, ndr) era nella nazionale russa di nuoto, ha partecipato a mondiali ed europei. Io ho iniziato in piscina, continuando con danza classica, equitazione, ginnastica e sci. Alla fine ho dovuto decidere perché non potevo fare tutto in contemporanea. Ho scelto ciò in cui ero davvero una frana, ma che mi rappresenta di più".

La ginnastica…

"Insegna il rispetto in ogni cosa e i valori della pazienza, della precisione, della costanza. Alla massima potenza. Credo che da fuori si veda l’impegno di chi si dedica a questa disciplina, è una perenne ricerca della perfezione".

In che modo si cerca di raggiungerla?

"Gli allenamenti sono intensi, passiamo in palestra anche 9 ore al giorno. In pratica, un turno di lavoro (ride, ndr). Parliamo però di un’attività diversa da sport come basket o nuoto, che portano spesso allo sfinimento fisico. Il nostro è un lavoro ripetitivo, per arrivare all’esecuzione di un esercizio a occhi chiusi. Si prende un movimento e si prova anche 100 volte".

A un certo punto da Ravenna, la sua città, si trasferì a Fabriano con il sogno di diventare ginnasta professionista.

"Avevo 12 anni. Iniziai ad allenarmi con la Ginnastica Fabriano e cambiai mentalità, diventando più responsabile. Anche se non ho mai sentito troppo la lontananza da casa e dai miei genitori, tornavo spesso a trovarli nel weekend".

Quanto conta l’alimentazione nella sua disciplina?

"La ginnastica richiede estetica, armonia. A tavola bisogna essere rigidi, mantenendo un’alimentazione sempre bilanciata tra carboidrati e proteine. Viste le tante ore di allenamento, ci concediamo comunque tutto. Senza eccessi e con qualche rinuncia in più a ridosso delle gare".

Qual è il suo piatto preferito?

"La pizza. Ovviamente, margherita. Ho gusti semplici e sono golosa al punto giusto".

In estate l’esperienza a Tokyo chiusa con il sesto posto nella finale All-Around (miglior risultato mai ottenuto da una individualista italiana). Qual è l’obiettivo per il futuro?

"Ho progetti importanti, ma ragiono per piccoli passi. Il primo obiettivo adesso è la Serie A. Quest’anno è cambiato il codice e ci sono esercizi nuovi. Non vedo l’ora di rimettermi alla prova".

Scatti una foto alla sua esperienza olimpica.

"Nel villaggio c’erano i migliori atleti del mondo. E da Doncic, il mio idolo, a Jacobs, di foto ne ho scattate diverse. Non ho resistito (ride, ndr). Scherzi a parte, i giorni in Giappone resteranno indimenticabili per il contatto con una cultura davvero affascinante. E poi, perché no, anche per i letti di cartone. Erano comodissimi, oltre le aspettative".

Chi è Milena Baldassarri oltre lo sport?

"Una ventenne come tante, che a breve prenderà la patente e che vorrebbe presto iscriversi all’università. Lo studio è importante, ma per un atleta a volte è difficile da conciliare con l’impegno richiesto dagli allenamenti".

 

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