di Chiara Moscardelli
Nessun uomo è un’isola. Ma se hai quasi quarant’anni, hai avuto una madre affetta dal Alzheimer e hai conosciuto tuo padre solo dopo svariati anni di vita e lui non ha fatto altro che addestrarti nel vero senso della parola, puoi arrivare a pensarlo.Olga lo pensa, nella sua casa isolata in un paesino al confine tra Itala e Svizzera, dove ha trovato la sua dimensione facendo la tatuatrice, con l’ossessione di dimenticare le cose, proprio come sua madre. Olga si chiama così perché sua mamma le ha dato il nome della Cechova, pensando a lei come l’allieva di Stanislavskij, corteggiata da tutti gli uomini, ma la verità è che la sua di Olga, è cresciuta con la sensazione, e poi la convinzione, che la solitudine fosse la cosa migliore per lei. Olga è la nuova protagonista della scrittrice Chiara Moscardelli, che la presenta ai lettori nel romanzo La ragazza che cancellava i ricordi ( Einaudi) . I ricordi però non andrebbero cancellati, soprattutto se questo comporta trovarsi in una situazione di pericolo. E un modo per non dimenticare è, per Olga, tatuarsi il corpo con disegni che le ricordino i fatti importanti. Non lo fa solo su di lei, ma anche sulla pelle dei suoi clienti, imparando a conoscerli e a comprendere cosa imprimere su di loro, non aspetti negativi, ma solo positivi, come un fattore psicologico che è giusto non eliminare mai. Per ricordarsi cose che valgano la pena.
Ma non si può vivere nell’ anonimato per sempre come Olga vorrebbe. E proprio lei si è trovata un giorno sul Corriere, in un articolo che parlava di lei e del suo lavoro definendola La tatuatrice che cancella i brutti ricordi. E così Olga si ritrova coinvolta suo malgrado in una storia di rapimenti e omicidi: tutto ha inizio con la scomparsa di Melinda, tatuata anni prima e diventata sua amica. Da quel momento Olga si rende conto che molte donne sono sparite, e lei deve , vuole, capire cosa sia accaduto.
In questa sua singolare indagine Olga incontra il giornalista Gabriele Pasca, che cambierà la sua visione sui rapporti umani.
Forse è proprio vero che “ nessun uomo è un’isola”.