di Federica Cocchi (fonte Gazzetta dello Sport)
Signore e signori, tutti in piedi per Rafel Nadal. È lui il campione dell’Australian Open. A 35 anni e mezzo, il campione di 13 Roland Garros supera in rimonta al 5° set in cinque ore Daniil Medvedev 2-6 6-7 6-4 6-4 7-5, pretendente al trono di Novak Djokovic, e diventa il primo tennista della storia con 21 Slam in bacheca. Zio Toni, che lo ha cresciuto da campione, dentro e fuori dal campo, lo aveva detto: “Vincerà chi avrà più ‘gana’, desiderio. Non conta l’età, non contano i record, conta la furia agonistica”. Alzi la mano chi ha visto in un essere umano più furia agonistica che in Rafa Nadal da Manacor. Nole, che stava puntellando il suo alto trono da numero uno, ha subito il sorpasso. E Federer, l’amico rivale di sempre, avrà sorriso pensando che proprio qualcuno doveva fare meglio di lui, allora era meglio fosse quel ragazzo dall’artiglio mancino con cui ha combattuto per una vita. Rafa che aveva messo in dubbio la sua carriera dopo l’ennesimo problema, grave, al piede sinistro. Rafa che sembrava non sarebbe nemmeno volato in Australia, contagiato dal Covid “con sintomi pesanti”. Rafa che non guarda i numeri, ma è “felice solo per il fatto di poter giocare ancora a tennis”. Una felicità che in campo si trasforma in energia bruciante, capace di fiaccare anche un 25enne che punta alla vetta del ranking.
LA PARTITA—Pericolosissimo da subito Medvedev che infilza Rafa nel terzo game con un passante di dritto e va 30-0 sul servizio spagnolo. È costretto a colpire sempre in corsa Nadal, che ha tre palle break da salvare e cede il servizio a zero con un errore di rovescio. Nel settimo game due doppi falli consecutivi per il mancino che suda copiosamente, perde ancora il servizio a zero lanciando sul 5-2 Medvedev, bravo a chiudere il primo parziale 6-2. Nadal nel secondo set torna in campo un più battagliero, tanto che nel quarto game strappa la battuta al russo che in un attimo si trova sotto 4-1. Ma il servizio di Nadal torna a fare cilecca, serve troppe seconde e l'aspirante numero 1 si riprende il servizio perduto nel settimo game per il 4-3. Rafa non muore mai, tira fuori tutte le energie residue e si guadagna un'altra palla break sul 40-30 poi, con una palla corta deluxe, si porta ancora avanti 5-3. È un game infinito, con l'invasione di campo da parte di uno spettatore, subito neutralizzato dalla sicurezza. Medvedev annulla un set point e poi, alla quarta palla break, si rimette in pari. Deve ancora soffrire lo spagnolo per tenere la battuta, poi il 6-5 lo rincuora. La gente è quasi tutta per lui, vuole la battaglia. Si gioca il tie break in cui Medvedev è sempre dietro fino al 5-5 quando scatta avanti e chiude 7-5 per andare avanti due set a zero.
LA ZAMPATA—Il terzo parte un piccolo tremore per il russo che deve salvare una palla break nel primo game, poi è sempre Nadal a rincorrere penalizzato dai troppi errori e da tre settimane che pesano sulle sue gambe da 35enne. Nel 6° game Daniil ha tre palle break ma Rafa riesce a recuperare. Cresce lo spagnolo, che commette meno errori mentre l'altro inizia a sentire la stanchezza e diventa meno preciso. Nel nono game il mancino strappa la battuta al rivale e questa volta non spreca l'occasione di allungare la partita: serve per il set e chiude 6-4. Siva al quarto, con Medvedev sempre più in difficoltà e in preda a un inizio di crampi, subisce il break nel 3° game per il 2-1 Rafa. Immediata la reazione del russo che si riprende il servizio, ma la "garra" di Nadal è senza limiti, nel quinto game alla settima palla break lo spagnolo torna avanti per il 3-2. Il pubblico è in delirio, Medvedev sclera con l'arbitro a suo dire non sufficientemente severo con il pubblico: "È la finale di uno Slam, non basta dire "per favore", devi dirgli che sono degli idioti". Rafa, che non casca nella rete del mind game, conferma il vantaggio e lo mantiene fino alla fine, chiudendo il 4° set 6-4 e portando la battaglia la 5° set. Come a New York. Il break di Nadal arriva nel 5° game, un 3-2 che fatica a confermare, trovandosi con 3 palle break da annullare. Alla fine ce la fa e sale 4-2. Ha la zampata per la storia sul 5-4 ma il tennis è lo sport del Diavolo e Medvedev recupera il break. Rafa se lo riprende subito dopo, e va a servire ancora per il torneo. Stavolta la storia è nelle sue mani e non se lo fa sfuggire.