Il 25 gennaio del 1939 nasceva a Milano Giorgio Gaberščik, per tutti Giorgio Gaber. Cantautore, per quanto la definizione sia per lui assolutamente riduttiva, che ha segnato il Novecento della cultura popolare italiana e le cui composizioni brillano ancora oggi per intelligenza, acume e capacità di entrare nella società e nei costumi, molto spesso mettendone a nudo limiti e ipocrisie. Google ha voluto celebrare la ricorrenza dedicando a Gaber un doodle. Se negli anni 60 ha lasciato il segno con canzoni come "La ballata del Cerutti", "Porta Romana", "Torpedo blu", "Non arrossire", "Goganga" e "Come è bella città", con l'inizio degli anni 70 ha trasferito la sua attività principalmente in teatro. Con i suoi spettacoli scritti in coppia come Sandro Luporini ha creato un genere, quello del teatro canzone, preso ad esempio ancora oggi da moltissimi attori e cantautori che vedono in lui un modello di riferimento. Tra i titoli più celebri "Dialogo tra un impegnato e un non so", "Far finta di essere sani", "Polli d'allevamento" e "Io se fossi Gaber". Il Signor G, come veniva soprannominato, è morto l'1 gennaio del 2003.