di Matteo Lignelli (fonte Gazzetta dello Sport)
Vietato annoiarsi in Coppa d’Africa, tra rigori che sbattono sulla traversa, episodi arbitrali controversi, supplementari raggiunti allo scadere e le eliminazioni a sorpresa di alcune delle favorite. Dopo quelle di Ghana e Algeria ai gironi, ecco che la Tunisia riesce a far fuori la Nigeria agli ottavi, vincendo 1-0 grazie a un gol di Msakni (non perfetto il portiere dei nigeriani Okoye). E non è finita qui perché nei prossimi giorni si affronteranno anche Costa d'Avorio e Egitto. In ogni caso le "Aquile di Cartagine" volano ai quarti e se la vedranno col Burkina Faso, che ha avuto la meglio sul Gabon alla fine di un'altra partita che per imprevedibilità ha poco da invidiare alle altre. Alla rete nel primo tempo di Bertrand Traore i gabonesi rispondono al 91' in inferiorità numerica e servono i calci di rigore. Burkina Faso e Tunisia sono le prime qualificate ai quarti di finale; il Gabon e la Nigeria, imbattibile nella fase a gironi, tornano a casa.
BURKINA FASO-GABON 8-7 DCR—Il Gabon non è destinato a vivere una serata semplice, e lo si capisce ben presto. Non è nemmeno il 20’ e l’arbitro Redouane Jiyed ha già indicato il dischetto. Il fallo di Obissa su Kabore sulla linea di fondo non sembra così grave, ma secondo il direttore di gara il rigore ci sta tutto. Batte Bertrand Traore dell’Aston Villa e colpisce la traversa. Poco male, almeno per lui, visto che andrà comunque a segno dieci minuti più tardi sfruttando in contropiede un pallone regalato da Allevinah agli avversari. Insomma, nel primo tempo le pantere soffrono anche se il gol segnato e annullato per fuorigioco prima di rientrare negli spogliatoi rinfranca il tecnico Neveu, deciso a inaugurare la ripresa con tre cambi in modo da giocarsela all’arrembaggio.
Il piano si complica poco dopo, intorno all’ora di gioco, quando un altro episodio cambia tutto. Da un lato del campo, nonostante le lamentele e la richiesta di un controllo alla Var, l’arbitro nega al Gabon un rigore per il fallo di Ouattara su Kanga, dopo che il Burkina Faso, incapace di chiuderla, aveva perso palla al limite dell’area. Dall’altro Obissa trattiene per la maglia Dango Ouattara del Lorient e rimedia la seconda ammonizione, lasciando i suoi in dieci al 68’. Dalle proteste, soprattutto per il primo episodio, parte una serie di cartellini gialli che non fa altro che alzare il livello, già abbondante, di nervosismo. Nei fatti, però, il Gabon non smette mai di crederci e al 91’ trova il pari su calcio d’angolo con Ecuele Manga, uno dei suoi leader. Formalmente è autogol di Guira visto che il colpo di testa dell’avversario gli sbatte sulla spalla. “Rischiando” poi di vincerla con un contropiede all’ultimo che viene interrotto da un altro fischio, per fuorigioco, destinato a far discutere. Ai supplementari il portiere gabonese Amonome para tutto e si va ai rigori. Dove tutte e due le squadre sbagliano il quarto. Poko segna, Yago pure e si prosegue a oltranza. Altro errore per entrambe all’ottavo giro. Al nono, invece, Palun prende l’incrocio e stavolta la favola finisce sul serio: il Burkina Faso non fallisce il terzo match point e Ouedraogo diventa l’eroe di una serata complessa.
NIGERIA-TUNISIA 0-1—Il gol che porta il suo Paese ai quarti di finale, Msakni non lo dimenticherà mai. Arriva al secondo minuto della ripresa, dopo un primo tempo ragionato e chiuso senza reti, manifestazione pratica della maggior organizzazione delle due squadre rispetto alla precedente sfida degli ottavi. Pochissimi tiri in porta (nessuno per la Nigeria, uno per la Tunisia) e parità nel possesso palla. Si accende all’improvviso, invece, la seconda metà. Msakni fa tutto bene per liberarsi del marcatore e lascia partire un destro da fuori, potente, ma centrale, che inganna Okoye complice il giro che il capitano della Tunisia dà al pallone. Il giovane portiere la tocca col braccio e la vede schizzare in porta. Così la Nigeria inizia l'operazione-rimonta, ma quando il tecnico Eguavoen rivoluziona l’attacco con i cambi le cose si mettono addirittura peggio. Al 59’ entra Olayinka per Awoniyi, mentre Iheanacho fa spazio a Iwobi, che a distanza di 6 minuti (al 65’) si fa espellere (dopo un check alla Var) per un pestone sulla caviglia di Msakni. Nel finale dentro anche Sadiq (ex Roma), che quando scattano i minuti di recupero si mangia una grande occasione. Niente da fare per Aina del Torino e i suoi compagni: è la Tunisia a fare festa. Anzi, in campo qualcuno piange di gioia.