UNA PAGLIACCIATA SENZA FINE Nuovo cambio di rotta del governo nella gestione dell’emergenza Covid-19 a scuola. Nelle scorse ore si era parlato di un ritorno alla didattica a distanza anche con un solo alunno contagiato, secondo quanto affermato in una circolare del 29 novembre. In serata la precisazione del governo: la didattica a distanza, anche con un positivo in classe, non è prevista.
Nuovo dietrofront del governo: niente Dad con un positivo in classe
Non ci sarà alcun ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato. Nel frattempo la struttura del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 del generale Francesco Paolo Figliuolo intensificherà le attività di testing nelle scuole, al fine di potenziare il tracciamento. Garantire la partecipazione in presenza e lo svolgimento delle lezioni a scuola in assoluta sicurezza è una priorità del governo.
La nuova circolare corregge e di fatto supera quella di lunedì sera: “Alla luce delle indicazioni della struttura commissariale si intendono conseguentemente superatele disposizioni di cui alla precedente circolare”. Saranno necessari due casi di positività per i bambini dai sei anni ai 12 (elementari e prime medie).
Per gli altri più grandi che sono per l’85 per cento vaccinati resta il sistema della “sorveglianza attiva con i tamponi”: sarà predisposta la didattica a distanza soltanto dal terzo contagio in classe.
La didattica a distanza scatterà con un solo positivo in classe per i bambini fino a sei anni, con due positivi per gli alunni da 6 a 12 anni e dai 12 in poi si andrà in Dad se i casi positivi sono almeno tre. Per i ragazzi che possono vaccinarsi, spiegano fonti dell’esecutivo le regole restano dunque quelle attuali.
La scelta sarebbe arrivata dopo un approfondimento con il Cts e con il commissario all’emergenza che ha garantito l’intensificazione dei test Covid a scuola: la volontà è non riportare le lancette indietro e garantire la scuola in presenza.
I compagni dello studente (o del docente) positivo devono fare il “tampone 0”, cioè prima possibile. Rientrano subito in classe se il risultato è negativo. Dopo, altri cinque fanno l’altro test.
Per i docenti che hanno svolto attività in presenza nella classe dell’alunno positivo (o che hanno svolto attività in compresenza con il collega positivo) la situazione cambia. Se sono vaccinati fanno il test e restano a scuola, se non lo sono vanno in quarantena per 10 giorni anche se il primo test è negativo. Rientrano se il nuovo tampone dà il via libera. Per le altre classi non sono previsti provvedimenti, salvo disposizioni diverse della Asl.
Gli alunni vaccinati o negativizzati negli ultimi 6 mesi proseguono la sorveglianza con i due test, a zero e cinque giorni. Quelli non vaccinati invece vanno in quarantena per 10 giorni anche se negativi al primo esame. Per i docenti si procede allo stesso modo (come già succedeva per un solo caso). Per primaria e secondaria di primo grado (gli studenti non possono vaccinarsi perchè under 12) tutti a casa per 10 giorni.
Alunni e docenti che hanno svolto attività in presenza, dopo aver fatto il primo tampone, anche se negativo, vanno in quarantena. L’isolamento dura 7 giorni per i vaccinati e 10 per i non vaccinati. Prevista la didattica a distanza.
Diverso il caso dei servizi per l’infanzia, primaria e prima media, dato che gli under 12 non possono ancora essere vaccinati. Per i bambini appartenenti alla stessa sezione o gruppo del positivo è prescritta la quarantena di dieci giorni con tampone alla fine del periodo di isolamento.
Gli educatori che hanno svolto attività in presenza nella sezione del bambino positivo dovranno osservare il periodo di quarantena che varia da sette giorni (per i vaccinati) a dieci giorni (per i non vaccinati). Anche loro dovranno fare un tampone dopo l’isolamento. La valutazione del singolo caso è comunque a carico del dirigente in base al tempo di permanenza nella sezione e l’entità del contatto diretto con il positivo.