di Giacomo Astrua (fonte Gazzetta dello Sport)
Per combattere il tipico grigiore freddo di questi giorni c’è un frutto di stagione dai colori caldi che può aiutarci a vivacizzare la nostra alimentazione: la melagrana. Frutto rotondeggiante color rosso vivo, con un diametro di circa 5-12 cm, il suo nome è spesso confuso con quello del melograno, il suo arbusto fruttifero: originario dell’Asia sud-occidentale dove è stato coltivato da molti millenni in varie regioni, il Punica granatum è entrato a far parte anche delle coltivazioni nella nostra penisola. La melagrana ha una buccia esterna dura e coriacea che contiene al suo interno centinaia di semi, gli arilli, che si presentano divisi in sezioni e avvolti da una membrana bianca e piccante, sicura da mangiare ma amara, che di solito scartiamo. Il sapore degli arilli invece ha una base dolce, un fondo acidulo, e un tono leggermente astringente dato dalle componenti tanniche, caratteristiche che li rendono ingredienti estremamente versatili nelle preparazioni.
USI IN CUCINA —Separare i singoli arilli può rivelarsi impegnativo: bisogna incidere la buccia con un coltello, smontare delicatamente il frutto per separare le sezioni interne e tirarne indietro i bordi per spingere i semi fuori. Piccolo trucco: se sgrani il frutto in una ciotola con acqua gli arilli affonderanno, mentre la membrana bianca tenderà a galleggiare, facilitando il compito. Gli arilli possono poi essere consumati interi da soli o trasformati in succhi e basi di salse per essere aggiunti a molte tipologie di piatti: sia dolci, come macedonie di frutta o guarnizioni di yogurt e desserts, sia salati, insieme a carni, riso e insalate. Sebbene siano i semi ad essere maggiormente consumati, tecnicamente anche le bucce rosse sono commestibili e contengono addirittura più antiossidanti: essiccate e macinate vengono infatti utilizzate in medicina ayurvedica come decotti e tisane.
PROPRIETÀ NUTRIZIONALI —A livello nutrizionale la melagrana è composta principalmente da acqua, zuccheri e fibre, e consumata tal quale può essere inserita tra le 2-3 porzioni di frutta giornaliera consigliata (la porzione ideale è di 100-200 g). Si contraddistingue per il buon contenuto di vitamina C, sali minerali come il potassio e il fosforo, ma soprattutto dei vari fitocomponenti, come polifenoli, carotenoidi e fitosteroli, oggetto di studio clinico per le impressionanti capacità antiossidanti e antinfiammatorie. Si è visto ad esempio l’effetto favorevole sulla salute del cuore: una metanalisi del 2016 suggerisce come il consumo regolare di succo di melagrana determini miglioramenti sulla pressione sanguigna, con benefici cardioprotettivi, mentre altri studi ne hanno dimostrato l’effetto significativo su alcuni marcatori dell’infiammazione, come l’interleuchina-6 e il fattore di necrosi tumorale (TNF-α).