di Chiara Zucchelli (fonte Gazzetta dello Sport)
Chissà se, alla fine, lascerà la sua casa di Firenze, una villa con giardino poco distante dal centro, e proseguirà la carriera altrove. Di certo, quello che sembra sicuro, è che ovunque lo porterà il futuro, Dusan Vlahovic continuerà ad essere lo stesso ragazzo che in questi anni, a Firenze, non ha mai derogato alle sue regole. In primis: la privacy. Vlahovic, che ama passeggiare in centro e spesso lo si incontra nei negozi più alla moda, è sempre disponibile per foto e autografi, ma quando chiude la porta di casa del suo privato mostra davvero poco. Ieri ha fatto un’eccezione per il pallone della tripletta allo Spezia, che si è portato in casa con le firme dei compagni. Un ricordo dolce dopo settimane difficili, vista la rottura con la società per il rinnovo di contratto.
In questi giorni il serbo è uscito poco di casa, è rimasto chiuso nel silenzio circondato dalla famiglia e dagli amici di sempre e anche la rottura con buona parte della tifoseria viola non è stata facile da digerire. Nel 2021 ha segnato 24 reti, ma tutto questo non è bastato a convincerlo ad accettare, a 22 anni ancora da compiere, l’offerta di Commisso. E la privacy a cui ha sempre fatto riferimento per lui, ora, è diventata ancora più importante. Di Dusan si sa che ha una passione per la bistecca - e ovviamente con la "Fiorentina" è solo aumentata -, che ama andare al ristorante non più di un paio di volte al mese e la cura del fisico è per lui una priorità. Si allena moltissimo a secco, cura la parte superiore del corpo con decine di addominali mentre sulle gambe privilegia la rapidità. Ama muoversi sempre - spesso arriva all’allenamento in monopattino - e quando è a casa si rilassa tra pc e serie tv. Vlahovic si diverte molto con il Fantacalcio, che fa con gli amici. Si mette titolare, ovviamente, e visto che i tifosi lo sanno spesso gli scrivono anche sui social: “Mi mandano più messaggi loro che le ragazze”, ha raccontato divertito Vlahovic. Bocca cucita sul tema di fidanzate, Dusan non si è mai sbilanciato (negli ultimi giorni i rumors del gossip lo hanno dato vicino all’influencer Mariasole Pollio). Qui Vlahovic ha raccontato un po’ di più: Ibra nel calcio, Jovetic quando era ragazzino (e poi gli ha affittato casa), Ribery come esempio di longevità, Milenkovic come persona e amico e Michael Jordan. Nota speciale anche per Cesare Prandelli: "Nessuno ha fatto per me quello che ha fatto lui, gli devo tutto". Gli piace guardare la Moto Gp, mentre la Formula uno non gli interessa e sogna di diventare papà. Prima, però, c’è solo il calcio:"“Con la voglia di non mollare mai. Questo ho imparato guardando Ibra ed è così che voglio diventare". Forse anche per questo Vlahovic dopo ogni allenamento rimane in campo a provare e riprovare i tiri. Gli ricorda quando, da ragazzo, aveva firmato con la Fiorentina un precontratto e il Partizan lo mise ad allenarsi fuori rosa. E’ stato l’unico periodo della sua vita in cui, forse, ha rimpianto il basket: “Mi allenavo a pallacanestro, in un club della mia città. Belgrado, in Serbia. Ho iniziato che avevo quattro o cinque anni. Non ero altissimo, ero normale per la mia età e mi piaceva il basket. Poi a dodici anni sono cresciuto di 15 cm ma il calcio nella mia vita era sempre presente e quando ho detto ai miei genitori che volevo dedicarmi solo a questo mi hanno sempre sostenuto”. A Zlatan ha chiesto una maglia con autografo e così ha fatto con altri campioni incontrati nella sua carriera, non a caso, tra scarpe e giacche, a casa sua c’è anche una sezione dedicate alle maglie che condivide con la famiglia. Famiglia che vive a Belgrado e che è composta da mamma, papà e sorella. Lui è andato via di casa molto presto, loro vengono spesso a trovarlo e si sentono tutti i giorni: “Anche se - l’ammissione di Vlahovic - vorrei stare un po’ meno al cellulare. E’ uno dei miei obiettivi”.