Ideale per la funzionalità dell'intestino se mangiato molto maturo, al contrario è diuretico quando è acerbo: non solo, il cachi è perfetto per chi fa sport e per i bambini per i suoi effetti energizzanti ed è anche un valido rimedio naturale contro lo stress. Dalla Cina fino a noi: i cachi sono alberi molto longevi e possono diventare pluricentenari. Originari della zona centro-meridionale della Cina, dove se ne ha notizia da più di 2000 anni, sono tra i più antichi alberi da frutta coltivati dall'uomo. Il nome scientifico, Diospyros kaki, deriva dalle parole greche Diòs e pyròs, che significano "grano di Zeus". Chiamato anche "mela d'Oriente", l'albero di questo frutto straordinario per i cinesi era quello delle sette virtù: vive a lungo, regala ombra, offre agli uccelli la possibilità di nidificare fra i rami, non è attaccato da parassiti, le foglie giallo-rosse in autunno sono decorative fino al gelo, il suo legno è ottimo da ardere e infine la caduta del fogliame fornisce ricche sostanze concimanti al terreno. In Italia il cachi fu introdotto nel 1880 ed ottenne uno straordinario successo. Oggi questa pianta è anche ricordata come "albero della pace" perché alcuni esemplari riuscirono a sopravvivere alla bomba atomica lanciata su Nagasaki nella seconda Guerra Mondiale.
Una sferzata di energia: grazie al buon quantitativo di zucchero, il cachi è un frutto decisamente energetico, visto che 100 grammi forniscono all'incirca 65-70 kcal. Non particolarmente adatto quindi a chi è in regime ipocalorico è tuttavia molto utile per contrastare la stanchezza, sia fisica che mentale, tipica di questa stagione. Proprio in virtù dell’apporto energetico, il consumo di cachi è suggerito a chi pratica attività sportiva, sia prima dell’allenamento, fornendo energia immediatamente disponibile, sia dopo l’allenamento, per ricaricare l’organismo e ripristinare il corretto livello di minerali persi con la sudorazione.
Per la regolarità intestinale: ricco di fibre, il cachi è un naturale lassativo grazie anche ai tannini presenti nella sua polpa. Agendo direttamente sul fegato e sull’intestino, questo frutto è particolarmente indicato in caso di disturbi epatici (virtù epatoprotettrici). Inoltre il cachi è in grado di neutralizzare l’acidità dei succhi gastrici dello stomaco in quanto, contrariamente agli agrumi e altri frutti, ha un ph lievemente alcalino, che lo rende indicato per chi soffre di gastrite e reflusso gastroesofageo: un vero toccasana per il benessere dell'apparato digerente, quindi, purché consumato ben maturo.
Contro l'eccesso di liquidi: ricchissimo di sali minerali, sicuramente il cachi è un'ottima fonte di potassio, capace di regalare spiccate proprietà diuretiche. Oltre al potassio, il cachi contiene fosforo, magnesio, calcio, sodio e un pochino di selenio e manganese. Per massimizzare le proprietà diuretiche, meglio mangiare il cachi alla mattina e possibilmente piuttosto indietro nella maturazione. Per rafforzare le difese immunitarie: il cachi ha un buon contenuto di vitamine. Contiene infatti vitamina A, che protegge la vista e mantiene in salute la pelle, e la vitamina C, fondamentale per rafforzare le difese immunitarie. Consumare i cachi durante l'autunno è perciò una buona abitudine per potenziare il nostro organismo nella lotta a virus e batteri in vista della stagione fredda. il buon contenuto di antiossidanti, compresa la vitamina C, garantisce protezione contro i radicali liberi, contrastando l’invecchiamento cellulare.
Antinfiammatorio naturale: il cachi contiene catechine, che hanno importanti proprietà antiossidanti, in grado di proteggere le cellule dai danni provocati dai radicali liberi, ma anche capaci di rendere più elastiche le pareti dei vasi sanguigni, a vantaggio dei valori della pressione sanguigna. Diversi studi attribuiscono inoltre alle catechine proprietà immunostimolanti, neuroprotettive ed epatoprotettive, oltre ad essere in grado di accelerare il metabolismo dei grassi e degli zuccheri, facilitando la perdita di peso corporeo. Essendo ricco di vitamine e betacarotene, il cachi apporta al nostro organismo anche un buon quantitativo di antiossidanti, che, unitamente all’acido betulinico, sembra possano esercitare un’azione antitumorale.