Sta facendo discutere la decisione di mostrare la riproduzione in grandezza naturale del David di Michelangelo all’Expo di Dubai con le sue nudità nascoste. Sono diversi gli interventi pubblici arrivati nelle scorse ore sulla questione e raccolti dall’agenzia ‘Adnkronos’.
L’attacco di Vittorio Sgarbi
Il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha dichiarato: “L’Italia oscura il David di Michelangelo a Dubai in ossequio alla tradizione islamica: un’umiliazione inaudita, inaccettabile, intollerabile. Lo Stato italiano umiliato e l’arte italiana mortificata. Un vero e proprio schifo. Ci troviamo di fronte all’umiliazione dell’arte italiana”. E poi: “‘Cancellare’ una parte del David di Michelangelo al Padiglione Italia dell’Expo di Dubai è piegare la testa alla religione e alla loro cultura”.
La spiegazione del direttore del Padiglione Italia, Davide Rampello
Davide Rampello, direttore del Padiglione Italia all’Expo di Dubai, ha spiegato così l’allestimento del David di Michelangelo: “Rispettiamo ogni possibile interpretazione che, come tale, è personale, ma l’impostazione concettuale del cuore del Padiglione è esattamente opposta. Il David, icona di bellezza e perfezione, è posto al centro dell’area chiamata Teatro della Memoria. Nella cultura odierna, confondiamo il concetto di memoria con l’archivio. La memoria ha molto di più, il fattore emozionale: il David, in quella posizione, offre subito lo sguardo ai visitatori diventando il testimonial della memoria. È una prospettiva inedita, introspettiva ed emozionante. La statua poggia all’interno dell’area dedicata alle visite di rappresentanza da cui é comunque visibile nella sua interezza dal basso. Questo è stato l’approccio concettuale, il resto sono interpretazioni che valgono come tali”.
L’opinione di Cecilie Hollberg
Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze, ha commentato: “Non entro nel merito della polemica e auguro al Padiglione Italia il successo meritato. Il David originale rimane unico ed è ammirabile nella sua piena bellezza e perfezione esclusivamente nella Galleria dell’Accademia di Firenze“.
Il pensiero di Achille Bonito Oliva
Il critico d’arte Achille Bonito Oliva ha dichiarato: “Il David è un’opera d’arte e non deve essere censurata. È un’immagine dell’Italia. A Dubai hanno usato un escamotage, una forma di prudenza per venire incontro alla sensibilità di un continente che ha altri principi religiosi. L’Expo accoglie un pubblico molto vasto che non ha sempre autodifese. Il David è inserito all’interno di una struttura. In questo modo gli organizzatori l’hanno protetto dagli sguardi del pubblico, soprattutto quello arabo”.