sabato 30 ottobre 2021

CONCORSO SCIENZE MOTORIE SCUOLA PRIMARIA

COME FUNZIONA E NUMERO DI POSTI

di Valerio Piccioni (fonte Gazzetta dello Sport)

Quanti docenti saranno assunti per insegnare le "scienze motorie e sportive nella scuola primaria"? È la domanda nata dall’articolo 103 della Legge di Bilancio approvata dal governo guidato da Mario Draghi. È chiaro che bisogna aspettare il via libera parlamentare che arriverà a fine anno, ma il dado è ormai tratto: come dice la sottosegretaria allo sport, Valentina Vezzali, è una svolta storica. Che riguarda almeno per ora la quinta elementare (dal 2022-2023) e la quarta (dal 2023-24). Lo Stato investirà da qui al 2033 quasi due miliardi di euro, precisamente un miliardo e 957 milioni.

Dunque, la norma quanti posti di lavoro in più porterà? La stima può nascere da alcuni numeri. Secondo i dati più recenti, in Italia ci sono 126.769 classi di scuola primaria. È possibile quindi immaginare che quarte e quinte elementari siano circa cinquantamila. Considerando che le ore settimanali per le scienze motorie e sportive saranno due e dividendo il tutto per le 22 di orario di lavoro del maestro, possiamo arrivare a una cifra di 4500 assunzioni. Un dato che collima con la proiezione che fu fatta ai tempi della riforma della “buona scuola” (governo Renzi), che ipotizzava per un’ora di educazione motoria dalla seconda alla quinta elementare 5300 posti di lavoro in più e dalla più recente ricognizione che stimava in 11.500 i docenti necessari per una copertura totale delle classi.

CHI FA IL CONCORSO—   L’articolo 103 stabilisce chi può accedere al concorso. E sui requisiti si può citare integralmente il testo: “Si accede all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria a seguito del superamento di specifiche procedure concorsuali abilitanti. Possono partecipare alle procedure concorsuali i soggetti in possesso di laurea magistrale conseguita nella classe LM-67 «Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative» o nella classe LM-68 «Scienze e tecniche dello sport» o nella classe di concorso LM-47 «Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie» oppure titoli di studio equiparati alle predette lauree magistrali ai sensi del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 9 luglio 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 7 ottobre 2009, n. 233, che abbiano, altresì, conseguito 24 CFU/CFA (crediti formativi universitari/accademici) acquisiti in forma curricolare, aggiuntiva o extra curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche”.

SUPPLENTI—   Conoscendo i tempi, non c’è il rischio che il concorso non faccia in tempo per l’estate 2022, quando si partirà in quinta elementare? La legge prevede in questo caso il ricorso alle graduatorie provinciali dei supplenti con cui sarà possibile stipulare dei contratti in attesa dei docenti di ruolo. Luca Eid, presidente della Capdi (la confederazione dei diplomati ISEF e dei laureati in scienze motorie) giudica la novità in Legge di Bilancio una “grande notizia” e invita a concentrarsi sulla formazione degli insegnanti. Il Cism, il Comitato Italiano Scienze Motorie, commenta con un “finalmente!” e chiede con il suo presidente Daniele Iaco’, che valgano nel concorso i titoli maturati con le esperienze di tutor nel progetto di Sport di Classe che finora ha rappresentato l’offerta sportiva nella primaria. C’è anche la proposta di ribaltare anagraficamente il progetto partendo da prima, seconda e terza elementare, anziché da quarta e quinta.

FEDERAZIONI —   La parola “sportive” aggiunta a “motorie” rappresenta anche una scommessa culturale: riavvicinare due mondi, quello dell’educazione fisica e la sfera delle federazioni e del Coni. L’approccio didattico e pedagogico in un segmento anagrafico così delicato come quello dei bambini sarà prerogativa esclusiva degli insegnanti, ma i primi “assaggi” di sport rappresentano un valore. Bisognerà trovare un punto di equilibrio. Il tema è per esempio di stretta attualità nella scuola media dove qualche professore ci ha manifestato il suo scetticismo rispetto al progetto “Scuola attiva junior” di Sport e Salute che prevede la presenza di un tecnico federale (in affiancamento al professore) nell’orario curricolare per le “Settimane di sport” e nei “pomeriggi di sport”. Non va dimenticato che negli anni le risorse per i gruppi sportivi scolastici al pomeriggio sono stati quasi azzerati. Insomma, giusto coinvolgere altre competenze, ma attenti a non sostituirle.

PRIMA, SECONDA E TERZA—   È ipotizzabile fra l’altro, e qui torniamo alla scuola primaria, che lo schema preveda un’altra novità: l’intervento di Sport e Salute (eredità della “alfabetizzazione motoria” poi “sport di classe” del Coni, che lo ha gestito dal 2009 al 2018) si concentrerà nella prima, seconda e terza elementare dove almeno per il momento resteranno i tutor. La speranza è che questa convergenza di professionalità (tutor, maestri, nuovi maestri di scienze motorie e sportive) possa produrre un circuito virtuoso per tutta la scuola primaria.

 

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