di Dario Domeniconi (fonte Gazzetta dello Sport)
L’ileopsoas, di cui avrete sentito sicuramente parlare ma difficilmente saprete collocarlo anatomicamente, è un grosso e potente muscolo importantissimo nella corsa. Raramente subisce infortuni (0,8% degli infortuni correlati alla corsa) e se correttamente potenziato permette un notevole miglioramento prestazionale della corsa. E’ comunque il runner l’atleta che rischia maggiormente un infortunio su questo muscolo.
DOV’È POSIZIONATO E COM’È FATTO L’ILEOPSOAS? —L’ileopsoas è un muscolo costituito da due differenti porzioni muscolari. L’Iliaco, con la forma di ventaglio origina dalla fossa iliaca (all’interno del bacino) per decorrere davanti all’anca raccogliendosi in un tendine che si inserisce all’interno del femore. Questo tendine è comune anche al muscolo Psoas che invece origina dalle vertebre lombari scendendo verso il femore internamente all’Iliaco. Il tendine dell’Ileopsoas, prima di inseririrsi all’interno del femore (piccolo trocantere), sovrasta una borsa sierosa che difende l’articolazione dell’anca sottostante dagli scorrimenti ed atriti. L’Ileopsoas è quindi un gruppo muscolare tra i più potenti ed è fondamentale per il mantenimento della forza e dell’integrità dell’anca oltre che stabilizzare la colonna lombare e il bacino. La sua azione è di flessione dell’anca e ruota esternamente il femore. In Fisiorunning lo consideriamo un muscolo prioritario da allungare, riscaldare e trattare prima e dopo la corsa. Diversi runners con forti retrazioni dell’Ileopsoas sviluppano poi parecchi problemi correlati (uno tra tutti il Mal di schiena!) che analizzeremo nelle prossime settimane.
QUALE AZIONE HA DURANTE LA CORSA? —La principale funzione dell’Ileopsoas è flettere l’anca e stabilizzare la zona lombare. Durante la corsa si contrae e si rilascia ad ogni falcata diventando il responsabile dell’oscillazione nel ciclo della corsa. E’ quindi lui che solleva tutto il peso dell’intero arto inferiore per proiettarlo in alto e in avanti. Un interessante studio scientifico ha analizzato l’attivazione di vari gruppi muscolari durante la corsa. Si è rilevato che l’aumento della velocità di corsa causa sorprendentemente lievi variazioni nei modelli di attivazione muscolare ad eccezione dell’Ileopsoas. Questo si attiva con molta più forza quando si aumenta la velocità per permettere una maggiore falcata. La sua attivazione è breve in contrazione perchè si attiva solo durante l’inizio della fase di oscillazione. C’è però da sottolineare che in fase di ammortizzazione lavora parecchio in maniera eccentrica assecondando le forze d’impatto. Capiamo quindi il suo fondamentale ruolo nel rimanere lungo, libero e forte per evitare rigidità del tronco e delle gambe durante la corsa.
CHE TIPOLOGIA D’INFORTUNI PUÒ SUBIRE L’ILEOPSOAS? —Un infortunio all’Ileopsoas viene generalmente nominato Sindrome dell’ileopsoas. Ma abbiamo visto che sono varie le componenti dell’ileopsoas che possono subire delle lesioni dovute ai movimenti ripetuti e in carico della corsa. Potremmo quindi avere un infortunio che coinvolge il muscolo, il tendine o la borsa sierosa. Differenzieremo quindi una Borsite dell’Ileopsoas e una Tendinopatia dell’Ileopsoas. Le lesioni della fibra muscolare sono molto rare, ma possibili, essendo un muscolo molto forte e si annoverano tra gli stiramenti e gli strappi dell’Ileopsoas.