di Andrea Buongiovanni (fonte Gazzetta dello Sport)
Vincono gli etiopi Guye Adola (2h05’45”) e Gotytom Gebreslase (2h20’09”), l’atteso Kenenisa Bekele è terzo in 2h06’47”. Soprattutto vince Berlino, che restituisce al mondo una maratona del circuito delle Majors, quello che include le sei 42 km internazionali più prestigiose, con partecipazione di massa (24.796 partenti di 139 Paesi, con 889 italiani) e tanto pubblico ai bordi delle strade.
LA GARA—Quella tedesca è una gara (maschile) dai due volti. La prima metà è corsa a ritmi folli, con passaggi ben al di sotto del record del mondo e un parziale di 1h00’48”, il più veloce di sempre in una maratona. Poi, complice il caldo (16 gradi alla partenza, 20 all’arrivo) e l’umido, i ritmi calano notevolmente. Fino a poco dopo il 17° km, insieme alle tre lepri designate, c’è un gruppetto di cinque atleti. Il primo a cedere è proprio Bekele che, dall’alto della sua esperienza, probabilmente intuisce che non è la giornata adatta per inseguire primati. Arriva ad avere un ritardo dalla testa di 12 secondi. Ma poi, anche perché davanti rallentano, poco alla volta rientra. Quando intorno al 26° km torna sui battistrada – l’idea del record del mondo svanita - a guidare rimangono in cinque. E al 30°, insieme a lui, ci sono solo Adola e il keniano Philemon Kacheran. Che cede, mentre da dietro rinviene il connazionale Bethwel Yegon: a metà gara accusava un ritardo di 1’26”. Kenenisa al 34° km alza bandiera bianca, Yegon raggiunge Adola e i due per qualche minuto viaggiano spalla a spalla. È il 38° km quando anche Yegon finisce la benzina. Adola, 30enne gestito dal manager trentino Gianni Demadonna, alla quarta maratona della carriera (a Berlino, al debutto, fu secondo nel 2017 alle spalle di Eliud Kipchoge in 2h03’46”, allora il miglior crono della storia per un esordiente), si invola. E, con una seconda mezza da 1h04’57”, taglia il traguardo posto poco dopo la porta di Brandeburgo con il tempo vincente più lento dal 2009. Yegon è secondo (2h06’14”), Bekele – che a 39 anni rischia di essere al termine di una gloriosissima parabola, ma che dovrebbe tornare il 7 novembre a New York – finisce terzo.
LE DONNE —Più regolare la prova femminile: l’andamento è tradizionale, con un’andatura sufficientemente regolare e una selezione logica. La Gebreslase brinda alla sua “prima volta” sulla distanza in 2h20’09”, decima prestazione all-time berlinese. Alle sue spalle altre due etiopi: Hiwot Gebrekidan (2h21’23”) e Helen Tola (2h23’05”).