domenica 29 agosto 2021

CENTRO COMMERCIALE DEL RIUSO

ECCO LA CAPITALE MONDIALE DEL RICICLO

Il piccolo regno dell’economia circolare è in Svezia, e si chiama Eskilstuna, cittadina di soli 60 mila abitanti nella parte centro-orientale del paese, dove ogni tipo di rifiuto ha il suo sacchetto colorato. Ben 8, di tutti i colori dell’iride, riciclati e riciclabili, al punto da rendere l’immondizia raccolta simile a un grande arcobaleno. E dove tutti i residenti, in qualche modo, sono coinvolti nelle attività di riciclo. A partire da un intero centro commerciale , Retuna Recycling Gallery (Re come recycling e Tuna per la desinenza della cittadina), di proprietà del municipio, dove sono concentrate attività tutte ispirate all’economia circolare. Una quindicina di negozi, dai giocattoli per i bambini all’abbigliamento, dall’arredamento ai prodotti per il giardinaggio, che vendono solo oggetti riciclati. Un ristorante, dove si mangia a chilometro zero.

CENTRO COMMERCIALE DEL RICICLO

Dal 2015, infatti, Eskilstuna è la sede scelta per il primo centro commerciale second-hand del mondo, a un’ora  e mezza di distanza dal centro di Stoccolma, ed è un modello così virtuoso che è diventato un paradigma da esportare, un esempio per le altre città. Il funzionamento è semplice: ogni oggetto in vendita nei negozi di questo centro commerciale è stato salvato dal cassonetto e proviene da raccolte di oggetti da riciclare, che sono stati sistemati, aggiustati, ripristinati in modo da risultare perfettamente funzionanti e poi rimessi in circolo. I cittadini di Eskikstuna possono fare le loro donazioni di oggetti che poi finiscono nel cirucito di ReTuna, guidato da una donna, Anna Bergstrom, ex manager della moda, che punta a rendere il centro commerciale un luogo non solo di passaggio, ma un posto di tendenza dove poter trascorrere del tempo.

CENTRO COMMERCIALE RETUNA

Il centro commerciale sorge accanto a un grande punto di conferimento rifiuti, chiamato Returen, dove gli abitanti possono depositare ciò che non usano più, e dove il mare di oggetti di seconda mano viene setacciato dagli addetti dei negozi che operano così una prima scrematura. Da lì in poi, gli oggetti inutilizzati vengono separati per uso e tipologia, e mandati in riparazione per poi poter tornare nelle vetrine completamente ripristinati ed utilizzabili. Il percorso degli articoli da esporre prosegue poi con lo smistamento per tipologia nei vari negozi del centro: ce ne sono 14, che vanno dal mobilificio, il quale recupera e ricicla mobili dismessi provenienti da edifici abbandonati o da ristrutturazioni, al negozio di accessori per animali, passando per un punto vendita di abiti ed accessori e uno di elettronica, dove si possono acquistare piccoli elettrodomestici ed informatica. Oggetti, dunque, che se gettati, sarebbero diventati rifiuti speciali RAEE.

RETUNA SVEZIA

Ma attenzione a confondere ReTuna Återbruksgalleria con un “semplice” mercatino dell’usato: dietro questa organizzazione c’è una vera e propria filosofia del riciclo, che va dal concetto di riparare ciò che è rotto, ai maker, al non-spreco: inoltre, come tutti i grandi centri commerciali europei, è concepita per essere un vero e proprio fulcro della vita associata. Al suo interno, infatti, trovano posto anche corsi di riciclo e corretto smaltimento dei rifiuti, il cui obiettivo è quello di aumentare e implementare la coscienza civica sul tema dei rifiuti partendo dai più piccini per arrivare ai grandi attraverso workshop, conferenze, incontri con esperti. Nei punti ristoro e nei bistrot, poi, ci sono proposte di menu con ingredienti biologici, tipici e a km 0, coltivati in modo ecosostenibile. ReTuna è il primo centro commerciale al mondo concepito con tale filosofia del riciclo e l’etica della produzione sostenibile, ma pare che l’idea sia vincente: nel 2018, le vendite sono state di 1,2 milioni di euro, il trenta per cento in più rispetto al 2017, e i posti di lavoro aumentano: 50 unità ogni anno, circa.

 

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