di Simone Sandri (fonte Gazzetta dello Sport)
La Draft Night fa felici i tifosi dei Lakers. Non per le scelte del club californiano ma per la trade che arriva anche a oscurare le chiamate di Adam Silver. La dirigenza della squadra di Los Angeles, infatti, riesce nell’impresa di regalare una terza stella a LeBron e porta nelle città degli Angeli il nove volte All Star Russell Westbrook. Il giocatore alla sua terza trade nelle ultime tre stagioni lascia quindi Washington per accasarsi a LA e formare con James e Davis un invidiabile trio in grado di cambiare gli equilibri della Western Conference. I Wizards cedono quindi Westbrook e due future seconde scelte ricevendo in cambio Kyle Kuzma, Montrezl Harrell, Kentavious Caldwell-Pope e la 22a scelta del draft, Isaiah Jackson di Kentucky. Washington poi decide di scambiare Jackson con i Pacers portando nella Capitale Aaron Holiday e il 31o pick, Isaiah Todd. Un colpo ad effetto per i Lakers che puntano tutte le loro fiche sul giocatore 32enne che nella scorsa stagione aveva messo a referto 22.2 punti, 11.5 rimbalzi e 11.7 assist di media.
CONSEGUENZE—Il colpo Westbrook rappresenta un successo per la dirigenza di LA, in grado quindi di attuare un upgrade al roster nonostante una mancanza di veri asset, Kuzma a parte, ma con l’ex play di Washington i Lakers perdono completamente ogni minima flessibilità a livello di Salary Cup. Il trio Westbrook-James-Davis, infatti andrà a incidere sul tetto salariale della squadra californiana per ben 121 milioni nella prossima stagione, completare il roster aggiungendo qualità quindi non sarà un’impresa semplice per il General Manager Rob Pelinka. Washington decide così di ripartire da Bradley Beal liberandosi del pesantissimo contratto di Westbrook (ma anche ovviamente del suo talento cristallino) per provare a ricostruire con diversi asset e un’interessante spazio salariale. Kuzma, peraltro, potrebbe essere solo di passaggio nella Capitale visto che i Wizards avrebbero messo gli occhi su Spencer Dinwiddie che potrebbe arrivare a Washington con un “sign and trade” con i Nets che porterebbe così l’ex Lakers alla corte di Steve Nash a Brooklyn. Una serata decisamente frenetica ha visto anche diverse altre operazioni di mercato. Interessante la scelta dei Cavaliers che portano a Cleveland il play dei Timberwolves Ricky Rubio spendendo in Minnesota Taurean Prince e una futura seconda scelta. L’acquisizione dello spagnolo potrebbe significare l’intenzione dei Cavs di cedere uno dei pezzi pregati del loro roster, il play Collin Sexton che ha parecchi estimatori tra i vari GM delle squadre Nba. Molto attiva anche Brooklyn che scambia Landry Shamet con i Suns acquisendo Jevon Carter e la 29a scelta al draft, che diventa poi l’interessante Day’Ron Sharpe di North Carolina.
