L’uomo è alla costante ricerca di esopianeti abitabili e di stelle simili alla nostra. Da tempo immemore si cerca di scorgere ovunque tracce di esistenza, ma forse per la nostra visione umano-centrica non ci siamo mai chiesti com’è osservare noi, abitanti del pianeta Terra, da fuori. Chi è nell’universo che può scorgere la Terra quindi?Come riporta Esquire, un team di astronomi ha affrontato questo problema analizzando ben 2.034 sistemi solari entro 100 parsec (che corrispondono a 326 anni luce) che potrebbero scorgere la Terra e capire che qui sopra c’è qualcuno, ovvero noi. Come si procede? In genere il metodo che noi usiamo per studiare un esopianeta è aspettare che passi davanti alla sua stella (che è l’unica cosa luminosa che riusciamo a vedere da queste distanze) e poi in base a quanto piega la luce capiamo più o meno quali siano le sue dimensioni. Ad esempio per quanto ne sappiamo è molto complicato vivere su un pianeta grande come Giove.
Inoltre tramite lo studio dello spettro luminoso possiamo anche provare a capire la composizione dell’atmosfera dell’esopianeta. All’inverso, grazie al progetto Gaia, ora abbiamo cercato di comprendere da quanti sistemi una ipotetica civiltà aliena potrebbe fare lo stesso con la Terra. Stando a quel che riferisce l’analisi dei dati i ricercatori hanno scoperto che ci sono stati 1.715 sistemi stellari nella zona di transito terrestre negli ultimi 5.000 anni che avrebbero potuto rilevare biofirme quando sono emerse le civiltà tecnologiche umane. Altri 319 sistemi stellari entreranno invece nella zona di transito terrestre nei prossimi 5.000 anni. E chissà se da uno di quei sistemi solari qualcuno ha già spiato la Terra, e quali considerazioni ha potuto fare su questo nostro bellissimo, ma purtroppo malato, pianeta, e su di noi che lo abitiamo da tempo immemore e che ancora non abbiamo imparato a prendercene cura dome dovremmo.