giovedì 27 maggio 2021

SALUTE

ECCO COME ACCELERARE IL METABOLISMO E PERDERE PESO

di Sabrina Commis (fonte Gazzetta dello Sport)

Quando segui una dieta e i risultati tardano a farsi vedere, è inevitabile considerare il metabolismo, cioè l’utilizzo dell’energia presente negli alimenti che mangiamo, l’insieme delle reazioni chimiche che avvengono nell’organismo, la regolazione ormonale di queste reazioni per trasformare il cibo nell’energia necessaria alle cellule del corpo. A volte questo processo è lento, i sacrifici non ripagano lo sforzo, ci si annoia e si molla.  Un metabolismo che non lavora bene, rende la perdita di peso molto più difficile. Ma si può portarlo alla giusta velocità, individuare gli elementi che lo “trattengono”, correggere il processo così importante per la forma? “Renderlo migliore è possibile – spiega Vincenzo Ferrucci, direttore sanitario del CAM, il Centro Accelerazione Metabolismo di Milano, la prima struttura in Italia dedicata alla cura del metabolismo con un approccio medico-scientifico e con l’impiego di tecnologie innovative -. Basta seguire corrette procedure e attuare strategie mirate: il processo richiede più tappe, e l’utilizzo di strumenti all’avanguardia”.

METABOLISMO: IL SISTEMA PER MISURARLO -  “Il programma parte con un’indagine elettronica per misurare il metabolismo e individuare la causa del rallentamento. Tra le strumentazioni adottate per il “Protocollo di analisi metabolica”, ve ne sono due di particolare importanza e in sinergia tra loro: una che, in pochi minuti e in modo non invasivo, rileva attraverso il respiro il consumo di ossigeno per individuare il metabolismo basale e calcolare in modo oggettivo la spesa energetica giornaliera. L’altra che sempre attraverso il respiro, testa alcuni elementi, fruttosio, inulina, lattosio, per capire se, dopo qualche tempo dalla loro ingestione, determinino un incremento di idrogeno nell’organismo. In caso positivo si evidenzia come quel tipo di sostanza provochi una fermentazione e si trasformi in una causa di infiammazione per il corpo”.

PERCHÉ IL METABOLISMO RALLENTA? - “Una delle cause principali è l’inflammasoma, condizione clinica molto diffusa dopo i 40 anni. Eccesso di zuccheri nel sangue, alimentazione scorretta, sedentarietà, stimolazioni ormonali, gravidanze, stress quotidiano, portano la membrana delle cellule di grasso a essere ricoperta da un gel di glicoproteine infiammatorie che inibisce i recettori del dimagrimento. Ecco perché, anche se seguiamo un regime alimentare ipocalorico fatichiamo a perdere peso e spesso, dopo i primi chili, il dimagrimento si blocca”.

COME RIATTIVARE IL METABOLISMO? -  “Renderlo di nuovo efficiente, ottenere un dimagrimento adeguato. Dopo il check up, si procede con lo “sblocco metabolico”. Dura circa 2-3 settimane e si basa su una combinazione tra tecnologia e alimentazione, in un percorso personalizzato che tiene conto dei valori rilevati del metabolismo, degli obiettivi, delle insofferenze alimentari riscontrate. Il tutto avviene con un metodo innovativo, studiato e testato: l’acceleratore metabolico criogenico, ad azione diffusa su tutto il tessuto adiposo dell’organismo, e la radiofrequenza multipolare ad azione più localizzata. La terapia del freddo ha effetti positivi sul sistema immunitario, circolatorio e una spiccata azione antinfiammatoria. Sono sufficienti 3-5 minuti a -85° nell’acceleratore metabolico criogenico per bruciare tantissime calorie e sfiammare l’inflammasoma. La vasocostrizione legata allo shock termico è seguita, una volta tornati alla temperatura ambiente, da un’immediata vasodilatazione con l’aumento del volume dei vasi sanguigni di quattro volte rispetto al normale per irrorare e riscaldare, nel più breve tempo possibile, le zone periferiche.  Inoltre grazie alla terapia ossigeno-ozonica, il sangue arricchito di ossigeno, raggiunge meglio ogni parte dell’organismo, stimola i tessuti, favorisce una disintossicazione cellulare. Il risultato? Il metabolismo si alza, si bruciano i grassi depositati nel tessuto adiposo”. Lo step successivo “Dopo lo sblocco metabolico in cui si perderanno dai 2 ai 5 chili,  si prevedono le fasi di accelerazione, consolidamento e stabilizzazione, al fine di bruciare i chili rimasti e ridurre la tendenza all’aumento del peso. Tutti i programmi terapeutici saranno mirati in base alla risposta individuale e al dimagrimento ottenuti nella prima fase”.

 

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