di Alex Frosio (fonte Gazzetta dello Sport)
"Questo gruppo non ha mai sbagliato una partita". Paolo Nicolato lo dice con orgoglio. La certezza dell’Under 21, discendente diretta della sua Under 19 e di cinque anni di lavoro insieme precedenti, è questa alla vigilia della sfida con il Portogallo nei quarti dell’Europeo. Un gruppo con valori forti, dimostrati in questo biennio pieno di difficoltà, di cui il c.t. ricorda in particolare un momento: "La nostra partita simbolo è quella in Islanda (vittoria fondamentale per 2-1, doppietta di Pobega, ndr), loro non perdevano in casa da 4 anni e noi invece eravamo in piena emergenza Covid, con 4 esordienti, decisi all’ultimo minuto perché abbiamo dovuto cambiare la formazione 4 volte in 12 ore. E il risultato per noi era obbligato. Fu una partita fatta con il cuore, con i nostri valori, oltre a tecnica e strategia".
DOMANI IL PORTOGALLO—Sono le stesse caratteristiche che Nicolato si aspetta di vedere domani contro il Portogallo. "Quando si gioca con squadre così forti il rischio è iniziare timidi, col freno a mano tirato, cercando di essere conservativi. Mi piacerebbe non vederlo, e credo non lo vedrò, questo atteggiamento. Poi dipenderà anche da quel che fanno loro, anche nel subire c’è modo e modo, come con la Spagna. A me piace che la squadra sia coraggiosa, vorrei coraggio e sono sicuro che lo avrò. I ragazzi mi hanno sempre dimostrato di sapersi giocare le partite fino in fondo". Poi sarà il campo a decidere: "Baciare l’argento come ha fatto Guardiola? Certo che lo farei. Arrivare secondi o terzi mi è capitato: non sono risultati facili da raggiungere, giochiamo competizioni con 55-56 squadre, arrivare secondi non è che hai perso. Sono contro questa cultura che chi vince è bravo e gli altri sono sconfitti. La medaglia d’argento la bacerei, ma anche quella di bronzo. Io sono felice di ogni posizione conquistata se l’abbiamo fatto dando il massimo di noi stessi".