di Federica Cocchi (fonte Gazzetta dello Sport)
Fenomeno. Ciclone. Stella. Difficile, impossibile "riassumere" Vanessa Ferrari con una parola. Fresca vincitrice, a 30 anni, della medaglia di bronzo agli Europei, per alcuni era considerata troppo vecchia per competere nella ginnastica artistica. Ma l'atleta di Brescia, dopo l'oro mondiale conquistato 15 anni fa e dopo aver sconfitto il Covid due settimane prima della gara di Basilea, ha smentito tutti. E ora punta dritto a Tokyo, per stupire ancora una volta. Ma come è cambiato il suo modo di allenarsi in questi anni di carriera e dopo i tanti, troppi infortuni? E la sua alimentazione? Ci ha raccontato tutto lei in questa lunga chiacchierata.
Vanessa, qual è il segreto della sua longevità sportiva?
"Non c’è un vero e proprio segreto, penso che tutto sia dovuto al lavoro quotidiano, ininterrotto, e alla forza di volontà che dedico per raggiungere i miei obiettivi. Io sono una grande sognatrice e sono disposta a tutto per inseguire i miei obiettivi. In questo momento quello che voglio è arrivare a Tokyo competitiva e senza problemi fisici, che hanno sempre flagellato il mio percorso. Per questo ringrazio l’Esercito Italiano che, attraverso il suo Centro Sportivo Olimpico, mi sostiene consentendomi di svolgere i miei allenamenti in tutta serenità. Sono orgogliosa di essere un'atleta militare dell'Esercito".
Com’è la sua alimentazione tipo e Cosa cambia quando è sotto allenamento?
"La mia dieta è abbastanza varia non ho un regime alimentare fisso, mi regolo da sola e non mi privo niente. In preparazione alle gare mi contengo un pochino di più ma niente di ossessivo".
E a cosa non rinuncia?
"Se il sabato sera voglio mangiarmi due piatti di carbonara fatta bene me la mangio! Penso che l’alimentazione non debba essere rigida, soprattutto quando ti alleni ogni giorno. In passato ho avuto problemi alimentari e ho dovuto lottare anche contro questo problema, che purtroppo è ancora davvero diffuso soprattutto tra le giovani. Quindi avendo vissuto il problema sulla mia pelle dico che l’alimentazione troppo rigida porta solo a squilibri e problemi".
Quante ore si allena?
"Quando ero più piccola, fino a Londra 2012 diciamo, mi allenavo due volte al giorno. Adesso invece l’età è sicuramente differente e a 30 anni punto più sulla qualità che sulla quantità. Ciò significa che mi alleno dal lunedì al sabato circa dalle 9 alle 13-13.30! Dopo, dedico il resto della giornata alla fisioterapia, massaggio sportivo, per mantenere sotto controllo lo stato fisico e i dolori dovuti ai carichi di lavoro".
Che tipo di allenamento fa oltre a quello specificamente tecnico?
"Diciamo che la ginnastica, anche in fase di studio per un nuovo elemento o che sia la continua ripetizione di esercizi è già altamente completo, quindi principalmente quello tecnico. Poi faccio del potenziamento e tanto lavoro sui tendini con una tavoletta inclinata, questo nello specifico lo consiglio ai tanti che hanno avuto il mio stesso problema di rottura del tendine d’Achille!".
Che consigli darebbe a chi vuole mantenersi sempre attivo e in forma anche senza voler vincere una Olimpiade?
"Sicuramente il primo consiglio è divertitevi, trovate quello che fa per voi, c’è una scelta infinita! L’importante è non lasciarsi andare, lo sport e il movimento fanno bene alla salute e allo spirito! Soprattutto se non a livello professionistico. Inoltre, l’alimentazione non deve essere rigida né fuori controllo, deve essere regolata e a misura per ogni persona. Non affidatevi a consigli di persone non qualificate, penso che gli unici in grado di strutturare un’alimentazione siano i nutrizionisti e persone preparate. Fate molta attenzione a ciò che leggete in giro sui social o vari siti, perché a volte sono soluzioni pessime. Io stessa mi sono affidata per oltre un anno a specialisti dell'alimentazione, tempo fa, per uscire dall’incubo dei problemi alimentari e del peso".