di Vincenzo di Schiavi (fonte Gazzetta dello Sport)
A Colonia, da venerdì a domenica, si assegna il titolo di Eurolega. L’Olimpia torna all’atto finale dopo 29 anni: alle 21 cerca l’impresa col Barcellona. Prima, alle 18, l’incrocio tra russi e turchi. Fu la finale del 2019 L’attesa è finita. L’Europa dei canestri ritrova la sua liturgia più affascinante e spettacolare dopo l’anno di stop dovuto al Covid. Da venerdì a Colonia si assegna il trofeo continentale più ambito. C’è la corazzata Barcellona, costruita per vincere. Ci sono i campioni in carica, il Cska Mosca che si aggiudicò l’edizione 2019, l’ultima disputata. E poi i turchi dell’Efes, finalisti due anni fa contro i moscoviti. Ma, soprattutto, dopo 29 anni di assenza c’è la Milano di Giorgio Armani ed Ettore Messina. Si parte con Cska-Efes alle 18 (diretta Eurosport 2), alle 21 una notte tutta da vivere con Barcellona-Milano (diretta streaming Eurosport Player e Discovery+). Domenica le finali. Entriamo quindi nelle pieghe di una doppia sfida tutta da vivere.
A Colonia, da venerdì a domenica, si assegna il titolo di Eurolega. L’Olimpia Armani Exchange Milano torna all’atto finale dopo 29 anni: alle 21 cerca l’impresa col Barcellona. Prima, alle 18, l’incrocio tra russi e turchi. Fu la finale del 2019. Kyle Hines ha vinto 4 volte il trofeo ed è alla sua nona Final Four consecutiva (di A. Morici)
CSKA-EFES—Pronostico apertissimo per la rivincita della finale 2019. Dall’addio a Mike James, l’Armata Rossa ha trovato nuovi e forse più robusti equilibri. Resta la squadra più prolifica (84.3 di media) e la prima nei rimbalzi totali (35.6), sebbene l’assenza di Milutinov pesi non poco. Senza il serbo, è cresciuto l’impatto sotto canestro di un altro veterano come Shengelia, mentre sul perimetro, oltre a Hilliard, occhio alla crescita di Lundberg, reduce da un playoff da 12.7 punti di media. L’Efes di Ataman è una delle squadre più complete e talentuose, esaltata dagli automatismi di un gruppo che gioca insieme da un triennio. Segna poco meno del Cska: 84 punti di media e uno dei suoi punti di forza sta nell’alto livello competitivo dei suoi tanti veterani: Simon, Anderson, Pleiss, Beaubois, Moerman e Singleton. Nella seconda parte di stagione i turchi sono tornati al livello di un anno fa e ora puntano al titolo.
UOMINI CHIAVE— Nel Cska, Will Clyburn è la stella, mentre il nostro Daniel Hackett è l’uomo in più. L’americano ha la squadra in mano dopo essere tornato ai livelli pre-infortunio, quando forse era il numero uno in Europa. Finora 14.1 punti di media e un playoff contro il Fenerbahce sfavillante: 21 punti e 5.3 rimbalzi di media. I turchi vivono, da tre anni a questa parte, sul binomio Micic-Larkin. Il serbo, eletto mvp della stagione (oltre che nel primo quintetto), ha scodellato 16.3 di media in stagione regolare che sono diventati 17.2 nelle cinque gare dei quarti col Real Madrid. La crescita della squadra è coincisa con la sua. Non è un caso. Stesso discorso per Larkin che, dopo un avvio stentato, si è ripreso il suo ruolo di leader, finendo nel secondo miglior quintetto di Eurolega: 15 punti e 4.2 assist in 28 minuti le sue medie in stagione.
BARCELLONA-MILANO—Qui il pronostico pare segnato, anche se la gara secca non regala certezze a nessuno. Barcellona favorito, non c’è dubbio. Troppe e di elevatissima qualità le soluzioni in mano a Jasikevicius. Il Barça è la migliore difesa d’Europa (73.1 i punti subiti) ed è lì, con chili e stazza, che ha fatto la differenza nei due incroci di stagione regolare. Più sofferta la vittoria casalinga, sciolta quella del Forum. Il gap cresce man mano che ci si avvicina al canestro. Mirotic, Davies, Oriola, Smits e Pau Gasol rappresentano il test più difficile possibile per la batteria dei lunghi milanesi. E sull’ecletticità dei suoi esterni e sui tanti potenziali tiratori, specie da tre, che l’Olimpia dovrà fare la partita, anche se, come dimostrano i precedenti, il primo obiettivo della difesa blaugrana è stato proprio quello di togliere a Milano il tiro dall’arco.
UOMINI CHIAVE— Rodriguez e Hines sono campioni in carica. Trofeo alzato a Vitoria nel 2019 col Cska, ed è a loro che Milano chiede la formula per costruire un’impresa storica. Ma molto dipenderà dall’impatto della triade Punter-Shields-LeDay. Il primo è il miglior marcatore del viaggio europeo (14.4 di media), gli altri due gli uomini in grado di pareggiare il binomio fisicità-talento di avversari quotatissimi. Mirotic su tutti (15.5 punti e 5.8 rimbalzi), ma trovare un lato debole a quel roster di stelle è impresa ardua. Calathes, ora più regista che finalizzatore, Higgins, il mastino Hanga, l’ex Nba Abrines e quei lunghi tutti di primissimo livello, suggeriscono al Barcellona un solo obiettivo: il titolo.